Condividi:

Firmano il contratto a tempo indeterminato, dopo decenni di impiego precario al Comune di Villafranca Tirrena, i prevalentemente sessantenni “contrattisti” dell’Ente.

Il difficile traguardo, frutto del lungo impegno politico  del sindaco Giuseppe Cavallaro, ha visto un’accelerata negli ultimi mesi, fino al felice epilogo, culminato nella Determina di ieri 4 novembre e la conseguente firma dei contratti.

Quattro lavoratori categoria A, cinque B e trentaquattro C, per quasi l’89% donne, da oggi, quindi, continueranno a lavorare a fianco dei loro colleghi con parità di diritti economici, previdenziali e assistenziali, sebbene non potranno recuperare quello che è stato perso in tutti gli anni di precariato, che la norma stessa ha definito “storico”.

Si tratta di una particolare categoria di lavoratori, i “lavoratori socialmente utili”(LSU), nata a seguito di una  normativa nazionale risalente ai primi anni ‘80, nella quale sono entrati quanti si trovassero in stato di inoccupazione, per essere formati professionalmente al fianco del personale già in servizio negli enti locali e nelle pubbliche amministrazioni.

Tuttavia, la durata di tale percorso formativo è stata più volte oggetto di proroga, eliminando dunque ogni carattere di temporaneità all’istituto e trasformandolo in assegnazione sine die dei lavoratori all’ente di riferimento.

A Villafranca Tirrena, come nel resto della Sicilia, detti lavoratori, data la cronica carenza di personale, sono stati impiegati quali sostituti del personale mancante.

Nel tempo, per 43 di loro, è stata possibile una parziale e comunque insufficiente regolarizzazione con contratti a termine e tempo parziale, soggetti a periodiche incerte integrazioni orarie.

Ed oggi la loro  definitiva stabilizzazione.

Il felice momento, nel piccolo comune alle porte di Messina, è stato però funestato dalla prematura recente scomparsa di una dipendente comunale, alla quale è andato il pensiero del primo cittadino, insieme all’impegno di procedere, il prima possibile, alla stabilizzazione dei suoi restanti colleghi precari.

L’attuale primo obiettivo è stato possibile – ha spiegato il sindaco – in quanto coerente con il piano triennale dei fabbisogni e la previsione della relativa copertura finanziaria, predisposti dalla sua amministrazione.

E sui ritardi e forti dubbi espressi “gratuitamente” dalle opposizioni, Cavallaro ha voluto chiarire che la sua amministrazione, “come sempre, ha dimostrato di  mantenere gli impegni presi ma con il rispetto rigoroso della legge”.

Parole di speranza sono state espresse anche per i restanti ventisei precari (ridenominati ASU), che ancora oggi continuano a percepire un “sussidio” di circa seicento euro lordi al mese, senza tredicesima nè Tfr e senza alcuna contribuzione previdenziale, salvo il conteggio del periodo di lavoro ai fini del raggiungimento dell’età pensionabile, ma senza alcun riflesso sull’entità della pensione.

“Da domani – ha detto infatti il sindaco – si lavorerà alla stabilizzazione degli ASU e si procederà a valorizzare le risorse appena stabilizzate, oltre a ricercare le risorse per l’assunzione delle figure apicali mancanti, così  da completare al meglio la pianta organica dell’ente”.