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Nuovo tavolo tecnico tra i Comuni di Milazzo e San Filippo del Mela per cercare di trovare una soluzione finalizzata a migliorare la viabilità al confine tra i due comuni.

Nella sala giunta di palazzo dell’Aquila si sono riuniti l’assessore alla viabilità, Francesco Coppolino, il comandante della polizia locale, Giacomo Villari e il funzionario tecnico Tommaso La Malfa, mentre per San Filippo del Mela oltre all’assessore Valentino Colosi, hanno preso parte il vicecomandante della polizia municipale Aurelio Di Bella e il responsabile dell’Area tecnica Pietro Varacalli. All’esame del “tavolo” le prime idee progettuali per la realizzazione di rotatorie e l’adozione di misure di modifica parziale della viabilità per migliorare la mobilità urbana e la sicurezza stradale. L’idea – come ha sottolineato l’assessore Coppolino – è quella di rivedere e di ridisegnare tutta la viabilità, soprattutto nel tratto di Nazionale dove sono presenti anche centri commerciali e in prossimità dello svincolo autostradale e dell’ospedale Fogliani per alleggerire il sovraccarico di traffico viario. Si sta ragionando – ha aggiunto Colosi – su interventi che non comportano interventi strutturali e che saranno effettati in sinergia tra i due Comuni, e ulteriori variazioni che riguarderanno invece il decongestionamento di alcuni tratti dove al momento si registra una più intensa circolazione, per cercare di bypassare parte del traffico in percorsi meno caotici Si è iniziato un percorso, le difficoltà ci sono, ma speriamo di ottenere qualche risultato a beneficio di tutti”.
Le ipotesi di interventi riguardano la via Botteghelle, il quadrivio di Olivarella e via Firenze, ma è chiaro che tutto ruota anche alla disponibilità delle risorse che si riuscirà ad ottenere. Fondamentale – è stato sottolineato – sarà anche il confronto con l’Anas, la Città metropolitana di Messina, la Prefettura, la Questura.
Giova dire che per la sola rotatoria di Olivarella il Comune di Milazzo ha già da tempo incaricato un professionista esterno per redigere la progettazione esecutiva che è in fase di definizione.

 

Rese note dal Distretto socio-sanitario di Milazzo le nuove misure di sostegno economico che partiranno nei prossimi mesi. Opportunità che rappresentano una risposta alle esigenze dei cittadini.

Dal prossimo 1 gennaio sarà fruibile, per 18 mesi, rinnovabili, l’assegno di inclusione sociale (ADI) che ha una base minima di 500 euro e cresce in base alla scala di equivalenza Isee. L’assegno è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in condizioni: di disabilità; sia minore, abbia almeno 60 anni d’età o viva situazioni di svantaggio e sia inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione. Sono da considerarsi in condizioni di svantaggio, ad esempio, le persone in carico ai servizi per le persone con disabilità le persone in carico ai servizi per le dipendenze le persone in carico ai servizi per le donne vittime di violenza le persone in carico ai servizi psicologici per la salute della persona le persone in carico ai servizi per le malattie psichiatriche le persone senza fissa dimora le quali versino in una condizione di povertà tale da non poter reperire e mantenere un’abitazione in autonomia e in carico ai servizi sociali territoriali. L’assegno di inclusione è una misura condizionata al rispetto di determinati requisiti di cittadinanza, soggiorno e residenza; alla valutazione della condizione economica; all’adesione ad un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. L’Inps, a seguito di esito positivo dell’attività di verifica, informa il richiedente che, per ricevere il beneficio, deve effettuare l’iscrizione alla Piattaforma per i beneficiari presso il Sistema Informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL), al fine di sottoscrivere il Patto di attivazione digitale. Il beneficio decorre dal mese successivo a quello di sottoscrizione, da parte del richiedente, del patto di attivazione digitale, è concesso per un periodo massimo di 18 mesi, trascorsi i quali può essere rinnovato, previa sospensione di 1 mese, per periodi ulteriori di 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo di dodici mesi, è sempre prevista la sospensione di un mese. Altra misura di attivazione al lavoro è il SFL (Supporto alla formazione al lavoro) mediante la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive al lavoro, nonché mediante la partecipazione ai progetti utili alla collettività o al servizio civile universale. Prevede l’erogazione di 350 euro mensili per la durata della partecipazione ai progetti e alle politiche attive del lavoro per un periodo massimo di 12 mesi. Destinatari sono i componenti nuclei familiari di età compresa tra i 18 e 59 anni, che non hanno i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione; componenti dei nuclei che percepiscono l’assegno di inclusione, che non siano calcolati nella scala di equivalenza, ad eccezione dei genitori; coloro che hanno un Isee non superiore a 6.000 euro.