Ampio dibattito durante il consiglio comunale di ieri sera, sull’emanazione del decreto che autorizza la SRR Messina – Provincia alla gestione del polo impiantistico per la produzione di biometano e composti di qualità, oltre che per il recupero di materia dal trattamento di rifiuti urbani da realizzarsi in c/da Zuppà del Comune di Mazzarrà S. Andrea.
Non discusso invece l’altro punto all’ordine del giorno l’integrazione del 20/03/2023 Art. 17S, comma 4, del D.Lgs. n. 267/2000 e s.m.i., con la ratifica delle variazioni al Bilancio 2022/2024, adottate dalla Giunta Comunale con deliberazione n. 10 del 24/0l/2023, sul punto i consiglieri hanno chiesto di riveder tutto in Commissione.
Il sindaco Bartolo Cipriano chiamato ad esporre il suo parere in aula, ha sottolineato la sua contrarietà alla realizzazione del polo impiantistico senza tutte le precauzioni per il territorio, le strade intercomunali per il passaggio dei tir ed un monitoraggio accurato del sito. Sulla stessa linea anche gli interventi, degli assessore comunali Femminò, il vice-sindaco Genovese e i consiglieri del gruppo di maggioranza.
Per la presidente del Consiglio comunale Emanuela Ferrara, la prima ad aprire il dibattito ha spiegato: “Con senso di responsabilità, ho ritenuto, di concerto con il Sindaco, di dover procedere alla convocazione della presente seduta del nostro Consiglio comunale, che viene chiamato ad esprimersi e lo dovremo fare, come sempre d’altronde, in piena libertà, senza condizionamento alcuno, su un argomento di interesse generale che coinvolge tutti sia dal punto di vista più volgarmente economico che, come è evidente, sotto il profilo della salute nostra, dei nostri figli e delle generazioni future.
Spesso ci viene detto, ed è sicuramente una parte della verità, che cittadini ed istituzioni in primo luogo riservano poca attenzione nei confronti dell’ambiente, cioè di ciò che ci circonda ed in cui viviamo.
Come avrete già capito mi riferisco alle ultime notizie dei giornali e dei media degli ultimi giorni ed ai rumors dei social che, giustamente allarmati, parlano della riattivazione della discarica dei rifiuti sita nel comune di Mazzarà Sant’ Andrea, al confine con il comune di Furnari ed a ridosso di un importante corso d’acqua, il torrente Mazzarà, che, come è noto, attraversa anche il nostro comune.
Di per se il termine di rifiuto sta ad indicare qualcosa che non ci serve più, di cui intendiamo disfarci e che nella accezione più comune viene associato a spazzatura, immondizia, spesso puzzolente e maleodorante.
Nessuno dunque, pur nella sicura consapevolezza di produrre rifiuti di qualsiasi genere e natura, intende tenerli accanto a se, nel proprio giardino o sotto il letto!
Ovviamente questo non ci deve rendere egoisti inducendoci a pensare che anche i nostri rifiuti debbano andare a finire nelle case o nei giardini altrui!
Vero è che è stata superata la fase in cui ogni comune, a volte anche ogni grossa frazione, avevano la propria discarica, il risultato però era che facevamo come i gatti che nascondono, sotterrandoli, i propri escrementi nella prima buca che trovano con la conseguenza che avevamo roghi e cumuli di immondizie ad ogni angolo.
Per certi versi, purtroppo, tale situazione è presente in maniera preoccupante in alcune nostre saie e nei nostri torrenti e, anche su questo abbiamo intenzione di convocare un consiglio straordinario per ragionare insieme delle possibili soluzioni, non è possibile, infatti, che in un territorio come il nostro, sia deturpato da rifiuti abbandonati in ogni dove.
Occorre sensibilizzare le coscienze su un tema, come quello dell’ambiente, che ha indubbiamente delle ripercussioni di carattere economico e sociale.
Se vogliamo avere un ambiente in cui si viva bene, un ambiente a vocazione turistica, un ambiente che sia da richiamo per chi voglia godere delle bellezze naturali, dobbiamo con forza trattare l’argomento ambientale e la difesa del territorio.
Dobbiamo chiederci se nel nostro interland esistono delle problematiche si salute e di sicurezza ambientale. Mi riferisco ai tanti malati di tumore, che presumibilmente nel nostro territorio superano la media nazionale. Dobbiamo interrogarci se nel nostro comprensorio e mi riferisco al golfo di Tindari Milazzo, vi sono agenti inquinanti che incidano sulla salute delle persone.
Da qui, la convocazione del Consiglio Comunale e sempre dando credito alle notizie diffuse dai mass media che, onestamente, reputo alquanto allarmanti, a voler trasformare la discarica di Mazzarà nella più grande del Mezzogiorno, credo che sia necessaria una lunga e meditata riflessione che coinvolga non solo e non tanto i Cittadini di Mazzarà che, sicuramente, lo staranno già facendo, ma anche i cittadini dei comuni circostanti e, soprattutto, il nostro.
Se è vero, sempre secondo quanto riferito dai mezzi di comunicazione, che in quel di Mazzarà dovrà sorgere il più grande impianto per il trattamento dei rifiuti del Sud d’Italia, conseguenzialmente il traffico dei mezzi pesanti lungo la Strada Statale che attraversa il nostro Comune diverrà necessariamente il traffico più intenso che si possa immaginare, con le evidenti ricadute in termini di vivibilità, inquinamento, rumore e chi più ne ha più ne metta.
La progettazione di una grande discarica o come più correttamente indicato dalle fonti giornalistiche “impianto di trattamento dei rifiuti” dovrebbe prevedere, oltre alla corretta individuazione del sito e della sua sicurezza, anche gli effetti collaterali che potranno, come sicuramente accadrà, avere sulle vie di accesso e di regresso che, giammai, possono essere le stesse che vengono utilizzate per il normale traffico veicolare!
Pensiamo ad immaginare le centinaia e centinaia, questo è il quantitativo presumibile, di camion pieni zeppi di rifiuti che afferiranno alla discarica di Mazzarà uscendo dal casello di Barcellona e dal casello di Falcone!?
Pensiamo ad immaginare agli ingorghi che si creeranno sul ponte Termini del quale, fra l’altro, è prevista la chiusura per i necessari lavori di riqualificazione e messa in sicurezza a tutti ben noti!
Di tutto ciò che riguarda la costruenda discarica: impatto ambientale, ricordo a me stessa che attualmente è su di un costone a ridosso del torrente – e come si dice a meno dei cento cinquanta metri previsti dalla legge – , impatto sugli scarichi in atmosfera, impatto sulle falde acquifere, impatto sul traffico veicolare in entrata ed in uscita, nessuno di noi e men che meno le Istituzioni del nostro Comune sanno alcunché.
Siamo, pertanto, giustamente e seriamente preoccupati di cosa possa accadere in caso di nostra inerzia e non ci dobbiamo fare abbagliare dalle possibili ricadute occupazionali come dalle possibilità di avere sconti sul conferimento dei nostri rifiuti: la salute non ha prezzo ed è nostro certo intendimento, operando nell’assoluto rispetto delle norme regionali nazionali ed europee che ci governano, fare di tutto perché tutto venga fatto nel più assoluto rispetto delle regole!
Dunque cosa vogliamo fare? Semplice, vogliamo che vengano rispettate le più elementari regole del nostro ordinamento, vogliamo cioè che nel rispetto del principio di sussidiarietà cui è informata la legislazione europea con le norme contenute nel “Trattato sul funzionamento dell’Unione europea” sia data voce ai cittadini a cominciare dal basso: in altri termini, essendo anche noi coinvolti nella realizzazione della discarica, non vogliamo essere succubi ma artefici, per quanto ci compete, della progettazione e realizzazione dell’opera in tutte le parti che riguardano le ricadute sul territorio del nostro Comune
In poche parole su questo aspetto vogliamo e lo vogliamo fortemente essere Cittadini e non sudditi.
Sono assolutamente certa che il nostro Sindaco saprà raccogliere gli spunti di interesse di questo mio breve intervento così come quelli provenienti da tutto il Consiglio e richiederà nelle sedi proprie le necessarie informazioni, così come e ne sono altrettanto certa, saprà far valere le nostre ragioni nel rispetto delle regole e delle ragioni degli altri.
Il tutto senza cedere in isterismi populisti, in richieste senza senso ma, comunque, sempre con la necessaria determinazione a far valere con ogni mezzo gli interessi della nostra collettività. Sindaco vogliamo essere cittadini e non sudditi, a lei questo arduo ed esaltante compito!”.
Mentre per il capogruppo consiliare del gruppo Ora Terme Vigliatore, Giovanni Zanghì: “Oggi non è sicuramente il momento di fare polemiche, né un consiglio in cui vanno alzati i toni, ma è giusto fare delle considerazioni.
Sapevamo benissimo quelle che sarebbero state le dichiarazioni che sarebbero state fatte da lei Sig. Sindaco in quest’aula. La ricostruzione dei fatti è quella che conosciamo tutti.
Così come è cosa nota la nostra storia, fatta di lotta e manifestazioni di protesta contro un ecomostro che ha letteralmente distrutto il territorio in cui viviamo.
E credo sia il caso ripercorrere brevemente i fatti legati a questa discarica.
Nel 2014 viene sequestrata la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, anche grazie alle denunce fatte dall’allora amministrazione di Furnari, da sempre fra le più attive in questa lotta.
Oltre al reato di abuso edilizio e mancanza di concessioni varie, dall’indagine dei carabinieri viene fuori che sono stati bancati 3 milioni cubi di rifiuti, un milione più del consentito, rifiuti abbancati in sopraelevazione, generando un rischio di crollo che sarebbe stato una catastrofe per la vicinanza della discarica al torrente.
Nella relazione del N.O.E. (il Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri) è risultato, fra le altre cose, compromesso uno dei serbatoi che raccolgono il percolato, avendo quindi la certezza del inquinamento delle falde acquifere, ricordiamo la vicinanza con i pozzi del nostro comune servono le frazioni di Vigliatore e San Biagio, a soli 1.4 km.
Nel 2017, a 3 anni dal sequestro, si iniziano a sviluppare i primi incendi per autocombustione, ricordando a tutti noi la pericolosa bomba ecologica che abbiamo sotto casa
Nel agosto del 2017, come associazione “cinquesei”, abbiamo organizzato dei cortei e delle assemblee pubbliche molto partecipare, ad una di queste intervenne anche Lei Sig. Sindaco.
La problematica principale rimaneva sempre la stessa, e cioè la gestione post mortem dell’impianto e la sua messa in sicurezza.
La mancanza di risposte ci spinse allora ad organizzare un sit-in di protesta davanti Montecitorio, nella speranza di sollecitare la politica a prendersi le proprie responsabilità, garantendo un’adeguata bonifica dell’area, cosa chiesta anche presso la commissione rifiuti della Camera
Siamo rimasti in questa situazione emergenziale fino al 2018, con la raccolta del pergolato con delibere eccezionali della regione, dato che la Tirrenoambiente non aveva i fondi necessari a gestire tale emergenza.
Dalla fine del 2018 si inizia a parlare sempre più concretamente della possibile riapertura di nuovi impianti, notizia che se all’inizio sembrava impossibile con il passare del tempo ha preso sempre una forma pratica.
Sull’argomento si sono espressi favorevolmente che gli onorevoli, rappresentati in quest’aula da alcuni colleghi consiglieri, i quali appunto hanno, legittimamente, espresso il proprio parere positivo per la riapertura degli impianti. Parere che non condividiamo, ma che ognuno è libero di esprimere, ci mancherebbe altro. È il caso, ad esempio, dell’On. Calderone, indubbiamente vicino a questa amministrazione, che nel giugno del 2022 ha, durante un’assemblea regionale, rivolto delle critiche all’ex governatore Musumeci, per la lunghezza burocratica delle procedure necessarie all’apertura di questi impianti.
Ripeto, posizione che non condividiamo assolutamente, ma rispettiamo in nome della libertà di pensiero.
E, non volendo fare nessun tipo di polemica, ma un anno e mezzo di silenzi da parte di questa nuova amministrazione, su un argomento che non è una novità, ma che, come detto, era nell’aria già da un po’, costituiscono una macchia difficilmente tollerabile, così come lo è la mancata risposta alla nostra richiesta di chiarimenti sulla posizione di questa amministrazione, su questo argomento, fatta nel giugno 2022.
E parliamoci chiaramente, non è un caso che tutta la crono storia del suo discorso, si sia fermata alla sua penultima elezione. Non dicendo nulla di ciò che è stato fatto negli ultimi 18 mesi, perché effettivamente non c’era nulla da dire, perché non c’è stata nessuna segnalazione o denuncia sulla pericolosità dell’attivare nuovi impianti, così vicini ai nostri pozzi.
Alla fine siamo qui a discutere di questo argomento solo per un articolo di giornale che non aveva nulla di cui sorprendersi e che diceva solo cose che tutti già sapevamo.
Siamo consapevoli che, molto probabilmente non sarebbe cambiato nulla, neanche di fronte ad un’azione veramente forte di contrasto, fatta di denunce e richieste di interlocuzione con gli organi preposti, ma di fatto ci troviamo oggi in aula a parlare del nulla, non essendoci più azioni percorribili ed usciremo da questo consiglio con nulla in mano, se non parole. Neanche un documento a firma di tutti i componenti dell’Amministrazione e del Consiglio.
Ci auguriamo solo che non sia il nostro Comune e quello limitrofo di Furnari a pagare, come già successo, il prezzo più alto per questa situazione.
Ci auguriamo che ogni azione di controllo e le eventuali azioni di contrasto, nel caso in cui ci dovessero essere danni per la salute di tutti noi o per i beni del nostro comune, come ad esempio le nostre strade, siano forti e tempestive.
E ci teniamo anche a sottolineare che, qualsiasi soluzione questa amministrazione vorrà percorrere, qualsiasi manifestazione, o azione politica che possa limitare il generarsi dell’ennesimo massacro del nostro territorio, troverà il nostro pieno appoggio”.
Infine per il presidente dell’associazione Cinquesei, Nino Chiofalo su quanto dibattuto nel civico consesso: “Consiglio comunale irreale, amministratori che sembra di aver capito solo in questi giorni dell’attivazione di nuovi impianti a Mazzarrà, nonostante già dal 2018 siano stati presentati ed altri comuni limitrofi con ricorsi al Tar e obiezioni alla Regione.
Politica ancora una volta in silenzio in momenti fondamentali per il nostro territorio che ha già pagato e potrebbe ripagare un prezzo altissimo per le questioni della discarica che è una bomba ecologica attaccata al nostro comune”.