Si chiama Alternativa Sociale ed è guidato da Pietro Pino il nuovo gruppo politico spadaforese, che ieri sera si è incontrato, con per un confronto pubblico, nei locali dello storico ristorante Splash del piccolo centro tirrenico, alle porte di Milazzo.
E non le hanno mandate a dire, perché sin dalla spiegazione del significatot del loro simbolo, contenente la figura di una fenice, evocante la sua storia mitologica, sono emerse le caustiche considerazioni nei confronti delle ultime Amministrazioni.
Con la presenza tra il pubblico dell’ex sindaco Giovanni Giaimis, diversi professionisti e, in collegamento video da Bergamo, del cardiologo spadaforese Tommaso La Macchia, il dibattito è seguito ad una breve esposizione programmatica di Pino, incentrata su un disegno di “rinascita” – come appunto l’Araba Fenice – del paese basato soprattutto su uno sviluppo turistico.
Teatro con fontane nella frazione collinare di San Martino, che si affacci sul Golfo di Milazzo e sulle Isole Eolie, murales, case-albergo, mare pulito, ordine e servizi di una Spadafora da interconnettere attraverso un “cammino itinerante” con gli altri comuni del comprensorio da Villafranca Tirrena a Milazzo, sarebbe secondo il gruppo la soluzione migliore.
Possibile, secondo le riflessioni del Prof. Pinuccio Barbera e dell’Ing. Carmelo Sindoni, condivise dai presenti, mediante una riorganizzazione degli uffici comunali, soprattutto di quello tecnico, e l’aggiornamento professionale degli addetti.
Alessio Grasso ha invece fatto cenno alla necessità dell’Ente di venire il prima possibile fuori dalla sua importante situazione debitoria, in modo da liberare risorse per lo sviluppo turistico, attraverso un’azione amministrativa lungimirante che oggi – a suo dire – non sarebbe attuata, citando la criticità di residui attivi incerti nel bilancio ed alcune azioni legali, a suo dire temerarie, intraprese con l’Enel e consorzio dell’acqua ACAVEN.
Da Bergamo, il Dott. La Macchia ha condiviso il senso delle argomentazioni del dibattito, auspicando che la prossima volta i suoi concittadini possano raggiungere una più completa maturità civica da manifestare con un voto libero dal clientelismo, producente, alla fine, anche “utilità personali”, discendenti dal benessere generale che il conseguente circuito virtuoso sarà capace di creare.
Da parte di tutti i partecipanti il desiderio di un voto che possa permettere il ricambio della attuale classe dirigente non ritenuta all’altezza delle sfide future.