Con 139 voti a favore e nessun astenuto, il Senato ha approvato la norma istitutrice della Commissione bicamerale sul femminicidio, calendarizzata dal Presidente Ignazio La Russa, non a caso, per oggi, nella ricorrenza della ‘Giornata mondiale contro la violenza sulle donne’.
Anche il gruppo ‘Movimento per le Autonomie’ ha votato a favore dell’istituzione della Commissione, “che avrà il ruolo di stimolare il Parlamento per l’adozione di interventi normativi efficaci contro un fenomeno che per essere estirpato ha bisogno di perseveranza e molto tempo”. Così la vicepresidente Dafne Musolino, nelle dichiarazioni di voto sulla commissione bicamerale di inchiesta sul femminicidio.
“La violenza contro le donne, ha affermato la senatrice di “Sud Chiama Nord” e vicepresidente del Gruppo per le Autonomie, è una piaga sociale che per essere sradicata richiede il massimo impegno sul fronte culturale, educativo e con norme sempre più efficaci e in grado di tutelare concretamente le donne”. “Da un lato – ha aggiunto – si deve lavorare sull’educazione ai sentimenti delle nuove generazioni, affinché le persone, di ogni genere, sviluppino relazioni sane e non improntate al possesso. Dall’altro bisogna sviluppare la consapevolezza della condanna sociale, a partire dal contrasto all’odioso fenomeno della vittimizzazione secondaria, per cui le vittime vengono giudicate o portate a rivivere in tribunale le loro sofferenze. E bisogna sviluppare norme più efficaci, riconoscendo ai PM e alla polizia giudiziaria la facoltà di fermo trascorsa la flagranza di reato o davanti a grave pericolo di reiterazione della violenza. Un altro aspetto di grande importanza – ha sottolineato – è quello della specializzazione e della formazione degli uffici giudiziari, in particolare per quel che riguarda la valutazione del rischio e la tutela della vittima, che troppo spesso si sente chiedere perché non ha denunciato prima o, ancora peggio, che non è il caso di denunciare perché si tratta di futili discussioni tra innamorati. Ma va ricordata e combattuta anche un’altra forma di violenza ancora più forte e insidiosa, perché si manifesta dopo molti anni con esiti che spesso conducono alla morte della donna: è la violenza causata dal consapevole contagio ad opera del partner affetto da HIV nei confronti della propria moglie, fidanzata o anche compagna occasionale. È inoltre necessaria una disciplina che contrasti, con mezzi rapidi ed efficaci, la diffusione sui social media delle immagini, degli insulti e di tutto ciò che in questi anni ha dato luogo a vere e proprie campagne d’odio e di denigrazione femminile, in un clima di sostanziale impunità, con rilevanti danni per le vittime di queste campagne. Insomma – ha concluso – c’è davvero un lavoro che richiede grande dedizione e perseveranza nel tempo. Il Parlamento se ne faccia carico con interventi sempre più efficaci perché in grado di affrontare il fenomeno nella sua interezza”.
Luigi Politi