Condividi:

Nella festosa chiesa di San Domenico di Saponara Marittima, con l’imposizione delle mani del loro amato parroco, padre Nino Cavallaro, e l’unzione col Crisma, 24 giovani, attorniati dai loro cari e accompagnati dai padrini, hanno ricevuto il dono della Confermazione della grazia, iniziata con il Battesimo, ad essere “testimoni di Gesù”, ieri, in un bellissimo pomeriggio del mese dedicato alla Madonna, la “piena di grazia”.

Testimoni di Gesù, dicevamo, tre parole che racchiudono il senso della cristianità, in quanto concernono il fine ultimo del credente, ossia la “salvezza”, come con tanto amore e semplicità hanno spiegato ai loro ragazzi le catechiste Flavia, Monica, Orsola e Piera.

Come lo si può essere, lo ha indicato, invece, padre Nino nell’omelia, invitando i giovani cresimandi a portare il “profumo” di Gesù in tutti i posti in cui li condurrà la vita, attraverso un comportamento all’insegna degli insegnamenti evangelici.

Che poi, è anche l’unico modo per essere difensori della fede cristiana, se ai cresimati si vuole dare pure questa missione, senza incorrere ad interpretazioni fuorvianti, con le quali a volte si vorrebbero legittimare pensieri blasfemi e atti sacrileghi.

E quali sono gli insegnamenti evangelici che dobbiamo mettere in pratica con la nostra vita, lo ha sintetizzato il parroco, ricordando il comandamento di Gesù con cui si chiudeva il Vangelo del giorno (GV 15, 12-17), appena proclamato: “Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri”.

Ed in questo ci accompagnano i doni dello Spirito Santo, soprattutto quello del “Timore di Dio”, cioè la grazia che ci fa abbandonare fiduciosi a Dio, come un bimbo nelle braccia materne, per accogliere lo Spirito Santo e lasciarlo agire nella nostra vita.

E qui, il ruolo dei padrini diventa importante, perché anche a loro spetta di indicare ai giovani tale strada, diventando per loro una “buona guida”, per dirla con le parole con le quali padre Nino ha concluso la sua omelia.

Un applauso, il dono dei fiori alle catechiste e la foto sull’altare, come in un abbraccio del parroco con i suoi ragazzi, hanno concluso la gioiosa cerimonia.

Luigi Politi