Coriandoli, risate, suoni e balli; ma la tradizionale “Sfilata dell’orso” di Saponara non è solo questo, come ci hanno spiegato bene, ieri pomeriggio, nell’aula consiliare, durante il convegno dal titolo “Il carnevale di Saponara…entra in classe”, che ha visto come ospiti d’onore le terze classi del Liceo artistico A. Frattini di Varese.
Un’idea, condivisa da un docente di religione al Frattini, il saponarese Antonio Bertino, e dal direttore artistico della “Sfilata”, Nino Gangemi, singolare accoppiamento controcorrente in tema di carnevale, è stata brillantemente concretizzata in un progetto che ha coinvolto studenti di tante città.
Ad organizzarlo è stata Angelina Rizzo, rappresentante della suola di formazione WebHouseMessina, che è riuscita a coinvolgere le scuole da Varese a Catania, passando da Torino, Parma, Roma, Perugia, Napoli, Lecce e tante altre, fino ad arrivare a Nuoro, attraverso laboratori con a tema proprio il carnevale del piccolo comune messinese.
Introdotti dal sindaco Giuseppe Merlino, e salutati in video collegamento dalla preside del Frattini, Anna Maria Bruno, i lavori, voluti dall’assessore Rosalba Pino, hanno avuto una convergenza sull’importanza della “cultura popolare” e nel considerare il carnevale come la rappresentazione burlesca del rapporto bene-male di derivazione teologico-filosofica.
Così, come ha raccontato bene Nicolino Ruggeri, presidente dell’associazione “Pro Saponara”, organizzatrice del carnevale, il “bene”, impersonato dal principe Domenico Alliata – “il potere costituito” – vince sempre sul “male”, il feroce orso, minacciante la vita dei suoi sudditi, prevalentemente contadini e i carbonari, che, catturato dai suoi cacciatori, venne fatto sfilare incatenato per tranquillizzare tutti del pericolo scampato, proprio come nella rappresentazione carnevalesca.
La “Sfilata dell’orso”, ha evidenziato Ruggeri, si ripete da quasi 60 anni – con il medesimo protocollo che vede la sua conclusione sulla piazza di Palazzo Alliata, oggi appartenente a Nicola Mento, dove il principe balla con l’orso -, ma le sue origini possono essere ricondotte all’Ottocento, come dimostrato da uno studio del 1990 condotto dal Prof. Mario Sarica, attraverso la testimonianza del cittadino più anziano di allora, il 98 enne Nicola Mazza, abitante vicino al Fonte Bottesco.
Quest’anno l’orso è interpretato da Sebastiano Gangemi che, al convegno, ha scambiato simpatiche battute con il direttore artistico.
La scolaresca varesina era accompagnata, oltre che da Bertino, dal Prof. Andrea Minidio – attore regista – autore di numerose pubblicazioni e del docufilm “Da grande voglio fare teatro”, che ha posto l’accento sulle diversità delle due realtà a confronto proficue per la crescita della cultura popolare, della quale si sono interessati – ha detto -, dandole la giusta dignità, anche Franca Rame e Dario Fo.
Tra le differenze, ritornando sui punti di contatto tra carnevale e religione, ha citato la diversa data per l’inizio della Quaresima che per il rito ambrosiano diocesi di Milano è fatta coincidere con la domenica successiva al nostro Mercoledì delle Ceneri.
Ed ha concluso “recitando” versi tratti da “Il gatto lupesco” di Edoardo Sanguineti, in cui viene esorcizzata la morte e, più genericamente, la paura, proprio come fa “La sfilata dell’orso” a Saponara.
Hanno anche relazionato le docenti Roberta Faustini, Helga Corrao e Rossana Bonfiglio (psicoterapeuta), che, dopo aver segnalato i libri “A caccia dell’orso” e “Il colore delle emozioni”, ha riconosciuto la valenza del progetto dal punto di vista della “educazione emozionale”, dal momento che “le maschere non celano, ma svelano le emozioni, insegnando a riconoscerle e a gestirle”.
Hanno partecipato il comandante dei Carabinieri di Saponara, Mario Silvestri, e quello della Polizia Municipale, appena insediato, Daniele Lo Presti.
Appuntamento quindi nella ospitale Saponara, oggi alle 14, per la “Sfilata dell’orso”, con maschere in costumi settecenteschi e suono di brogna – strumento musicale ricavato artigianalmente da una grande conchiglia – al ritmo in tempo binario, scandito dai tamburi.