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Presentato dall’autore, ieri sera, alla villa comunale di Rometta Marea, ‘I figli di nessuno’ di Salvatore Curtó, quarto libro della VI edizione estiva del ‘Cenacolo letterario’, organizzato dalla Amministrazione Comunale.

Romanzo storico perfettamente contestualizzato nella “riconosciuta Messina degli anni ‘60 – ‘90, fortemente caratterizzata da ‘poteri opprimenti’, riconducibili alla massoneria ed alla connivenza politico-mafiosa, che non consentivano l’affermazione sociale ‘se non si era figli di qualcuno’, è stato l’incipit del sindaco, Nicola Merlino, che ha dialogato con l’autore, assieme alla presidente dell’associazione Vivi Rometta, Pasquita Patti.

In effetti, attraverso il protagonista, Totó Messina, e gli altri personaggi del suo ultimo libro, nei quali molti messinesi ancora oggi si riconoscono, Curtó traccia il difficile percorso che i figli di nessuno hanno dovuto affrontare per realizzare le proprie aspirazioni, rimanendo nella legalità e rifuggendo le logiche mafiose delle altre vite, che si incrociano con le loro.

Opportunità mancate quindi nella Città della Falce e ancora mancanti – ha sottolineato lo scrittore -, in quanto, in tema di emigrazione – ha detto -, l’unica cosa che è cambiata è la qualità della valigia che per Totò era di cartone.

Ma il suo approccio è tutt’altro che di rassegnazione, perché con ‘I figli di nessuno’, rivolto soprattutto ai giovani, egli dimostra che “tutto è possibile, nonostante tutto”, messaggio molto apprezzato nei numerosi istituti scolastici raggiunti.

Inizialmente guardato con distacco e disinteresse, perché scritto da un figlio di nessuno – ha fatto notare con soddisfazione -, oggi è un romanzo che ha raggiunto una certa notorietà, fino a diventare prossimamente una fiction, per la quale ha preteso, forte del suo essere uno scrittore “libero”, che sia girata completamente in Sicilia, tra Messina, Siracusa e Agrigento – di una scuola media di Canicattì, paese proprio di qust’ultima provincia, è stata la prima rappresentazione teatrale del romanzo -, e con attori del luogo, per poter più efficacemente veicolare nella nostra Terra il suo messaggio di incoraggiamento a non arrendersi.

(foto Nicola Merlino)