Ha servito per tanti anni caffè “dolci” a Rometta Marea, rendendo più leggere quelle giornate in cui i suoi avventori dovevano ingoiarne di amari, sono state le parole dell’omelia al funerale di Giuseppe Puleo sulle quale si è soffermato, ieri pomeriggio, il giovane parroco, Fabio Cattafi.
Ed ha Interpretato bene il sentimento della cittadinanza, a giudicare dai cenni di assenso, colti nei fedeli che hanno gremito la chiesa, assieme al sindaco Nino Cirino, stretti grati per l’ultima volta al loro Peppe, che se n’è andato a causa di una malattia, scoperta a gennaio.
È una di quelle tante storie anonime, umili e discrete, ma ricchissime di generosità nel donare gioia nella quotidianità, con un sorriso gentile ed una battuta simpatica, noncurante del peso della vita.
E di sorrisi Giuseppe, nella sua vita, ne ha distribuiti in abbondanza, hanno testimoniato in tanti al nostro giornale.
Giuseppe ha sempre fatto il barista, per tanti anni a Messina al Bar Venuti e all’Alessandrino, suo invece è stato il Roxy Bar di via XXIV Maggio.
Da circa 20 anni al Bar Fiumara di Rometta Marea, dove si è conquistato la simpatia e il benvolere di un’intera comunità.
Negli ultimi anni si era dedicato alle amorevoli cure dei malati genitori, che poi l’hanno lasciato, garantendo però con tanta serietà la sua costante presenza nel locale e “mostrando – ha detto commosso Sebastiano, il titolare del Bar Fiumara – quanto fosse importante ridere e scherzare per affrontare i demoni della vita, e dando un contributo alla gestione dell’attività commerciale, così importante che è difficile descrivere”.
Sua figlia Claudia la gioia più grande, la sua laurea in psicologia il suo motivo di orgoglio che gioiosamente condivideva con tutti.
Proprio oggi avrebbe compiuto 60 anni.
“Giuseppe era un fratello per me – ha voluto aggiungere Sebastiano con gli occhi pieni di lacrime – e la cosa più drammatica è che l’ho capito adesso che non c’è più, perché prima davo per scontata la sua presenza e il suo impegno al bar; è come se mi avessero asportato una porzione di cuore…tale dolore l’ho provato soltanto con la perdita di mio padre”.