E’ stato inaugurato nella giornata di ieri il Viadotto Ritiro a Messina dopo 12 anni di lavori. Presenti l’Assessore ai Trasporti della Regione Siciliana Alessandro Aricò, oltre ai vertici del CAS, al sindaco di Messina Federico Basile, al Prefetto Cosima Di Stani e alle autorità civili e militari. Non presente, per sopraggiunti impegni, il Presidente Schifani.
La riapertura del tratto a partire dalle 15 di ieri pomeriggio, su entrambe le carreggiate e la conseguente cessazione delle limitazioni che hanno interdetto il transito nelle ultime settimane per realizzare le opere necessarie all’apertura del viadotto.
I lavori sono stati realizzati dalla Toto Costruzioni Generali e sono costati complessivamente 68 milioni di euro, dei quali 51 milioni a carico del bilancio del Cas, 14 milioni finanziati dalla Regione con fondi a valere sulla programmazione Fsc 2014-2020 e 3 milioni a carico dello Stato per il “caro materiali”.
«Restituiamo oggi alla collettività – afferma l’assessore Aricò – il sistema Ritiro, che sarà a regime dal 9 agosto in entrambe le carreggiate, una tra le opere infrastrutturali più imponenti d’Europa. Un giorno che attendevamo dal 1997. In questi primi venti mesi di attività il governo Schifani è stato in prima linea per il monitoraggio delle centinaia di cantieri aperti in Sicilia, per imprimere un’accelerazione nell’esecuzione delle opere. Oggi vogliamo ricordare i numerosi operai morti nei cantieri di tutto il mondo e, in particolare, Salvatore Ada, vittima tre anni fa di un incidente sul lavoro proprio mentre era impegnato su questo viadotto. A loro e alle loro famiglie va il nostro affettuoso pensiero».
L’opera ha previsto l’adeguamento statico e il miglioramento sismico, con l’utilizzo di cento dissipatori, del viadotto Ritiro, con completa demolizione e ricostruzione degli impalcati di questo strategico snodo viario fra le autostrade siciliane A18 e A20, tra lo svincolo Messina-Boccetta e la barriera di Villafranca Tirrena. In particolare, il viadotto è collocato in corrispondenza del tratto in cui l’autostrada A20 si connette alla viabilità urbana attraverso lo svincolo Giostra, favorendo una connessione diretta tra l’arteria autostradale e il porto di Messina e alleviando il traffico che grava sulle strade cittadine. Realizzato nei primi anni Settanta, è costituito da due distinte carreggiate, strutturalmente indipendenti, della lunghezza rispettivamente di 924,10 metri con 22 campate (carreggiata destra direzione Palermo) e di 866,77 metri e 20 campate (carreggiata sinistra). La luce delle campate (ossia la massima distanza tra due appoggi consecutivi) varia da 35 a 45 metri, con le pile che arrivano a un’altezza di 63 metri.