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Si è tenuta a Randazzo la celebrazione in ricordo di Antonino Spartà e dei figli Vincenzo e Salvatore, uccisi per mano criminale il 22 gennaio 1993 per essersi ribellati all’imposizione del pizzo. L’evento in occasione del 32esimo anniversario dell’uccisione, è stato organizzato dall’istituto “De Amicis – Don Milani” di Randazzo presso il locale centro polifunzionale.

Il coordinamento regionale di “Rete per La Legalità Sicilia” si è stretto attorno alla famiglia Spartà, in modo particolare a Rita, figlia e sorella delle vittime, che in questi lunghi trentadue anni di dolore ha trasformato la propria rabbia in ricerca di giustizia e verità.

Il Vice Presidente Vicario Nazionale di “SOS Impresa Rete per la Legalità” Giuseppe Scandurra nel suo intervento ha rimarcato l’importanza della denuncia e dell’essere accanto allo Stato, ricordando con tristezza quei giorni bui della famiglia e della comunità randazzese. A prendere la parola quindi Eugenio Di Francesco, Vice Coordinatore Regionale di “Rete per la Legalità” Sicilia, che ha voluto spronare gli oltre duecento ragazzi presenti sull’importanza dell’essere protagonisti in una comunità, senza mai permettere alla mafia di bruciare i loro sogni, che la scuola è presidio di vera legalità. Presente anche Mauro Magnano, dirigente nazionale di “Sos Rete per la Legalità” proveniente dalla provincia di

Siracusa, il Capitano Luca D’Ambrosio, comandante della Compagnia Carabinieri di Randazzo, ed il maresciallo maggiore Daniele Di Natale, comandante della locale Stazione dell’Arma.
Ancora una volta “Rete per la Legalità” Sicilia, fa sentire il proprio calore e la propria voce in questi territori dove la cultura subdola mafiosa prevale sulla non denuncia, un muro di silenzio e omertà che può essere scardinato dalle nuove generazioni, che sono speranza e luce per la nostra amata terra.