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Si vuole capire di più ed in modo più approfondito sugli eventi alluvionali che hanno colpito Barcellona e Milazzo. A riguardo la Procura di Barcellona ha fatto sapere di aver avviato un’inchiesta sull’alluvione di sabato scorso che ha pesantemente colpito nella città del Longano la zona di Cicerata e nel milazzese l’area di Bastione e Torretta. L’indagine sarà portata avanti dal procuratore capo Emanuele Crescenti e dal sostituto Federica Paiola, dove per il momento non ci sono indiziati in quanto risulta contro ignoti, ma è per scopo l’accertamento delle eventuali responsabilità. Attese le prime relazioni da parte delle forze di polizia intervenute in questi giorni.

Sotto i riflettori della Procura soprattutto il Torrente Mela la cui esondazione ha provocato la maggior parte dei danni e l’evacuazione di circa 150 persone dalle loro case invase dal fango.

L’indagine dovrà andare a scandagliare la capacità di contenimento degli argini del torrente ceduti in alcuni punti permettendo la fuoriuscita delle acque e del fango. Inoltre la procura vorrà capire meglio anche la questione delle autorizzazioni delle sanatorie delle varie villette realizzate a pochi metri dal greto del fiume e le lottizzazioni che si sono susseguite negli anni in quelle zone.

A tal proposito in questi giorni, in ottica di controlli, verifiche e accertamenti i vari corpi predisposti, Carabinieri Polizia, Corpo Forestale, Vigili del Fuoco e Guardia di Finanza, stanno setacciando i luoghi disastrati, impegnati inoltre in azioni antisciacallaggio.  Alla fine le varie autorità competenti, invieranno le proprie relazioni al procuratore capo Crescenti che nei prossimi giorni si riunirà con i singoli dirigenti per fare il punto in merito ai fatti accaduti e analizzando cause-effetti e i colpevoli con le loro responsabilità.

Durante l’indagine si dovrà giungere ai profili di responsabilità ed in quel caso scatteranno i primi provvedimenti contro gli indagati con l’ipotesi di reato di disastro colposo.

Inoltre allo stato attuale si è deciso di non mettere sotto sequestro le aree colpite dall’alluvione, scelta giusta al fine di non intralciare i lavori di bonifica.

In ultima analisi, una riflessione o forse un’ennesima lezione l’abbiamo imparata da quest’ultima alluvione dopo le precedenti avvenute nel centro della città di Barcellona, rispettivamente nel 2008 e nel 2011: “La natura si riprende ciò che gli hai tolto”, ma l’uomo ancora oggi sembra non comprenderlo e ne paga le conseguenze per via di scelte dissennate improntate alla ‘cementificazione selvaggia’ senza pensare alla fragilità di un territorio ed alla sua prevenzione.