Proficuo incontro, quello promosso ad aprile dal sindaco di Villafranca Tirrena, Giuseppe Cavallaro, tra i primi cittadini del comprensorio (Saponara Giuseppe Merlino, Venetico Francesco Rizzo, Valdina Antonino Di Stefano, e TorregrottaAntonino Caselli) ed il Comitato Tecnico Scientifico, in merito alle osservazioni sul progetto definitivo del Ponte sullo Stretto, prevedente cantieri a ridosso dei tessuti urbani residenziali.
Il Comitato (presidente Calogero Beringheli, relatrice Daniela Grifo, segretario Salvatore Spataro) si è espresso dando, in linea di massima, piena ragione alle osservazioni dei comuni interessati, con le quali venivano richieste modifiche progettuali per limitare l’impatto con la residenzialità, la viabilità e il territorio.
I cantieri di Villafranca Tirrena (denominati SI7 e SB5), funzionali alla lavorazione delle terre di scavo e alla realizzazione del ripascimento delle coste di Rometta e Spadafora, non verranno più realizzati a ridosso del centro abitato, ma saranno spostati, come richiesto anche dai sindaci di Torregrotta e Valdina e spiegato da Cavallaro, sulla più idonea area ASI di Giammoro, ipotesi che sfrutterebbe il pontile ivi esistente, rendendo inutile la costruzione di quello SP3.
In maniera analoga succederà per il sito SI8 che, nel comune di Saponara, vedrà la luce nell’area ex Mediterranea Costruzioni, con il transito dei mezzi d’opera che interesserà aree prossime alla linea di costa e, in parte, i tracciati stradali già esistenti in adiacenza al torrente Saponara, dove sarà completato anche il ponte di collegamento con Rometta.
Sul territorio di Venetico, in prossimità del lago – venutosi a creare a seguito di un’attività estrattiva -, il progetto del Ponte sullo Stretto prevede una discarica di rifiuti speciali non pericolosi; in questo caso, il C.T.S. ha avallato le proposte di Rizzo in merito all’apertura dello svincolo bidirezionale A/20, mantenimento dello stesso lago, messa in sicurezza della ex discarica di rifiuti solidi urbani, sostituzione del progettato canalone di scolo con un canale di collegamento di 50 metri del medesimo bacino con il torrente Senia e conseguente salvaguardia dei realizzandi campo di calcio e percorso ciclabile.
I comuni di Torregrotta e Valdina hanno invece visto accolta la loro richiesta per l’ottenimento dello svincolo A/20 di MonforteS.G.
Le terre di scavo lavorate nei cantieri della zona ASI, trasportate via mare al pontile Giammoro, per 727 mila metri cubi serviranno al ripascimento di 3.200 metri della costa di Rometta ed il recupero di 50 metri di spiaggia (in termini tecnici: spostamento della linea di riva) e per 87 mila metri cubi alla costa spadaforese, dove l’ampiezza della spiaggia si accrescerà di 20 metri.
“Siamo estremamente soddisfatti del voto n.105/2024 del Comitato Tecnico Scientifico del Dipartimento Regionale Urbanistica dell’Assessorato Territorio e Ambiente, che ha condiviso in pieno le nostre puntuali e dettagliate osservazioni sulla localizzazione dei siti di deposito, del sistema di cantierizzazione e del pontile localizzati a ridosso del centro abitato, in rapporto al collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. Piena condivisione anche sullo spostamento delle aree di stoccaggio e di lavorazione fuori dal nostro territorio” sono state le considerazioni del sindaco Cavallaro, che ha anche inteso rivolgere un ringraziamento a “tutti coloro (funzionari comunali e professionisti del territorio) che hanno contribuito a supportare in piena condivisione e sinergia la posizione assunta dal Sindaco e dall’Amministrazione in rapporto alla tutela del territorio”.
Di sicuro, ai compiacimenti dei primi cittadini che hanno ottenuto le richieste correzioni progettuali, si uniscono anche quelli dei cittadini della zona, che ne esprimeranno di maggiori, quando vedranno la luce gli svincoli A/20 di Venetico e Monforte S.G..
Si tratta di due opere pubbliche fondamentali, in quanto funzionali al decongestionamento della SS 113, vecchia viabilità sovraccarica, corrente, senza una vera alternativa (soprattutto per i mezzi pesanti), da Villafranca a Milazzo, attraverso gli abitati di tanti comuni, gravemente penalizzati dall’intensissimo traffico, in termini di spazi e di inquinamento acustico ed atmosferico.