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Dall’assemblea dei delegati di Milano, il Segretario della Cgil, Maurizio Landini, tuona parole di fuoco contro la manovra finanziaria messa in campo dal governo, incitando ad una “rivolta sociale” in vista dello sciopero generale del 29 novembre. 

“La Premier attacca i diritti”, “È arrivato il momento di una vera rivolta sociale”, “Avanti così non si può più andare”. Così Landini sfidando il governo comportandosi più da leader politico che sindacale. Dall’altro lato FdI contrattacca con il Capogruppo alla Camera Tommaso Foti che avverte Landini: “Ci chiediamo con quale coraggio il segretario generale della Cgil inciti alla rivolta sociale. Stia molto attento perché così facendo integra gli estremi di un reato, oltre a perdere totalmente la faccia.”

Landini usa parole dure: “Le condizioni di vita e di lavoro delle persone” devono “tornare ad essere al centro della politica”. Su queste parole interviene da Pechino il Ministro degli Esteri e Vice Presidente del Consiglio Antonio Tajani: “Quello della rivolta sociale non è un messaggio di grande responsabilità perché fa pensare a manifestazioni violente”.

“I sindacati sono divisi, da una parte Cgil e Uil, dall’altra Cisl e gli autonomi, l’Ugl”, sono rimasto molto dispiaciuto e molto molto perplesso di un atteggiamento fondamentalista di alcuni sindacati, il sindacato deve fare la sua parte e non ostacolare la tutela dei lavoratori”, chiude Tajani.

Anche l’altro Vice Presidente del Consiglio nonché Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini replica, dai microfoni di Radio Anch’io: “Abbiamo l’unico sindacato estremista in Europa che fa uno sciopero generale contro una manovra che aumenta gli stipendi a 14 milioni di lavoratori. Io mi domando: come fai, tu che dici di rappresentare i lavoratori, a invitare alla rivolta sociale e allo sciopero generale quando aumentano gli stipendi dei tuoi rappresentati? È chiaro che poi la gente non si iscrive più alla Cgil. Vediamo quanta gente andrà a scioperare contro l’aumento del proprio stipendio”.

Difesa ad oltranza, invece, dalle parti dell’opposizione dove il Pd difende Landini attaccando il governo e FdI: “Basta con le minacce alla Cgil”. Anche il M5s si schiera dalla parte di Landini: “Gli attacchi del centrodestra oltre che ridicoli, sono a dir poco surreali” e AVS  che esprime solidarietà, parlando di “intimidazioni minacciose”.

La manovra, intanto, si appresta ad entrare nel vivo delle modifiche parlamentari. Chiuse le audizioni con il  Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, gli emendamenti sono attesi per lunedì 11 novembre.