Succede a Patti Marina, in questi giorni autunnali estivi con un mare stupendo proprio ad Angelo Faraci che tutti conosciamo, Attore e Regista di Cinema e Tv, di Palermo che abita da anni nel Messinese nei periodi Estivi ed autunnali per la professione che svolge.
Così libero e svincolato un giorno dai tantissimi impegni che lo abbiamo visto riscuotere successo su diversi fronti, il giovane popolare in Italia anche per la Pesca in apnea del polpo e di opportunismo decide di farsi un giro dei suoi nel suo amato mare per ritrovare sé stesso e rilassarsi come ci racconta quest’ultimo questa mattina, l’immersione avrà uno stravolgimento però del tutto inaspettato; dichiara :
Preparandomi decido di tuffarmi per le 14:30 in punto nella speranza come già immaginavo conoscendo il mare di questo periodo di imbattermi in qualche grosso, discreto polpo del periodo nelle tane che conosco sin dall’età di 15 anni e di falre qualche incontro con qualche bella preda considerando che non essendoci più bagnanti qualcosa ci sia stata sicuramente, allora non appena mi butto subito prendo un polpo non male in tana procedo e continuo a trovarne altri nei miei amati punti, poi proseguo con un incontro fantastico che auguro a tutti gli amici sub e apneisti godendomi il momento in pieno e non sparandola, amante della natura e rispettando quest’ultima con una razza molto grossa e poi dopo tutto questo nella strada di ritorno con un bottino non male, mi imbatto in una bella seppia che sparerò e prenderò ma nemmeno il tempo di prenderla e alzare gli occhi che vedo verso di me ad una velocità inaudita un pesce spada mostruoso di circa passati i 2 mtr gigantesco seguito da una lampuga anche essa dalle dimensioni inaudite venire verso me a causa dei polpi e del pescato che tenevo nel cinto, allora a quel punto ho lasciato il Fucile dove avevo sparato la seppia, ho tenuto il pescato stretto a me e mi sono difeso con le gambe e i gomiti verso i due esemplari colpendoli con le pinne e i gomiti sino pensate tutto questo a riva della serie se il portapesci fosse stato messo sotto la boa, tutto questo non sarebbe accaduto, i pesci venivano sicuramente strappati via ma io non avrei avuto una paura del genere che si poteva mutare davvero in una tragedia se la grossa spada dell’esemplare avrebbe sfiorato il viso o il corpo nonostante la muta oltre aver subito i colpi del capone, tutto questo per dire a mare non sono mai stato sicuro nonostante lo conosco sin da bambino e forse mi ha salvato proprio i riflessi pronti trovandomi solo, ai giovani dico di non andare mai soli ed essere prudenti, il mare non conosce nessuno, poi in finale per concludere ho posato il pescato a riva e con coraggio sono andato a prendermi il Fucile che avevo lasciato in acqua e la giornata si è conclusa tra l’altro con una mano ferita per un’altra circostanza spiacevole per essere stato urticato in una tana da un vermocane, dispiaciuto di essere stato sprovveduto nella circostanza e di non aver sparato il grosso capone mai incontrato di tale dimensioni sinora…