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Da ieri, anche all’ARS, l’Assemblea Regionale Siciliana, il più antico Parlamento d’Europa, c’è un ’“Posto Occupato”, uno scranno sul quale, cioè, secondo le intenzioni della sua ideatrice, Maria Andaloro, avrebbe potuto sedere una delle tantissime donne vittima della violenza maschile, e che da ieri non sarà più occupato da nessuno.

Un posto lasciato “vuoto”, spiega Andaloro, per riempire le coscienze di consapevolezza: la violenza sulle donne è un problema culturale ed una responsabilità sociale, che riguarda tutti!

Partita nel 2013 da Rometta, piccolo comune in provincia di Messina, su iniziativa di Maria Andaloro, “Posto Occupato” è una campagna gratuita, che ha l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sul fenomeno della violenza di genere, alla quale hanno aderito, in tutta Italia, numerose istituzioni pubbliche e private.

Non si contano le donne che ogni giorno subiscono violenza fisica e psicologica, ma anche economica, sessuale e religiosa; tante quelle perseguitate; troppe quelle assassinate!

Leggiamo le loro storie nelle pagine di cronaca e soffriamo, ci indigniamo, ma poi dimentichiamo. Forse perché, in fondo, sono storie di donne lontane da noi.

Ma se la prossima che leggiamo fosse la storia della nostra vicina di casa, della nostra compagna di scuola, di nostra sorella, nostra madre o noi stesse?

Ogni anima violata, ogni donna abusata, ogni vita spezzata, dice Andaloro, non è mai “lontana” da noi. Prendiamo quella indignazione collettiva e trasformiamola in azione concreta: occupiamo un posto a teatro, al cinema, all’università, in un parco ed ovunque si possa.

Quel posto sarà riservato per sempre ad una donna che avrebbe voluto, potuto e dovuto essere lì: sarà un segno, un monito silenzioso, voce per chi non ha più voce, che suggerisce a tutti di NON sottovalutare MAI i segnali della violenza e non voltarsi mai dall’altra parte!

In quel banco dell’ARS, non potrà mai sedere, sottolinea Maria Andaloro, Giordana Di Stefano, Stefania, Lorena, Roberta, Eligia; solo alcune fra le decine di donne siciliane uccise da chi diceva di amarle.

Quel posto, riservato per sempre, memoria per queste donne cancellate, le loro famiglie, amici, la società private della loro presenza e monito per chi resta, per chi sottovaluta i sintomi, per chi non conosce e quindi non lo riconosce il fenomeno della violenza di genere.

Che inizia molto prima dell’ultimo gesto irreversibile.

Visibilmente emozionata a Palazzo dei Normanni, al termine dell’avvenimento, ha voluto rivolgere un ringraziamento ai politici che hanno accolto il suo messaggio “Grazie a Valentina Zafarana per la sua tenacia e determinazione nel voler riservare nell’aula quel posto, al presidente dell’assemblea Gianfranco Micciché che l’ha immediatamente consentito e a tutti i deputati che oggi (ieri 27 luglio ndr) erano presenti per sottolineare che non è possibile dimenticare è che è necessario occuparsi della violenza ogni giorno”.

Da parte sua, la parlamentare siciliana Valentina Zafarana ha manifestato il suo entusiasmo e la sua gioia nel contribuire a tale appassionata campagna di sensibilizzazione ”Ho chiesto –ha detto- al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè, di aderire a “Posto Occupato”, la campagna che, grazie a Maria Andaloro, dal 2013 si sta diffondendo in luoghi pubblici e privati, con lo scopo di riempire le coscienze di una consapevolezza: la violenza sulle donne è un problema culturale ed una responsabilità sociale, che riguarda tutti. Anche un posto di Sala D’Ercole, quindi, sarà riservato per sempre ad una donna che avrebbe voluto, potuto e dovuto essere lì: sarà un segno, un monito silenzioso, voce per chi non ha più voce, che suggerirà a tutti di non sottovalutare mai i segnali della violenza e non voltarsi mai dall’altra parte. Grazie Maria -ha concluso- per ciò che fai da anni. È un onore per me aver potuto dare il mio piccolo contributo”.

Luigi Politi