Non si arrestano le manifestazioni di protesta nella città del Longano contro i paventati tagli all’Ospedale “Cutroni Zodda”. Dopo il Sit-In di sabato mattina, oggi si è svolto il Corteo degli studenti organizzato dall’associazione la Fenice insieme ad altre associazioni e cittadini.
Presenti stamane anche il sindaco Roberto Materia, l’amministrazione e i consiglieri comunali, insieme a circa 400 studenti e alle rappresentanze degli Istituti scolastici di Barcellona Pozzo di Gotto che hanno partecipato ad un altro momento di condivisione e prtotesta.
Alla manifestazione ha partecipato anche il sindaco di Terme Vigliatore, Bartolo Cipriano, in rappresentanza dei primi cittadini dei Comuni del Distretto socio sanitario D28.
“L’Amministrazione comunale – si legge nella nota appena diffusa – ringrazia quanti si sono prodigati per la buona riuscita della manifestazione, e, in attesa dell’incontro a Palermo con l’Assessore regionale alla Salute Gucciardi, rimane vigile e attenta, pronta ad intraprendere insieme ai Sindaci del Distretto D28, ai cittadini e agli studenti, ogni tipo di azione civile al fine di garantire il diritto alla salute”.
Al corteo ci si aspettava maggiore partecipazione specie da parte dei cittadini adulti, critico ma soddisfatto dalla risposta dei giovani, Vittorio Marcini, presidente dell’associazione “La Fenice”, che sul nuovo gruppo Facebook “Giù le Mani” dichiara:”Avevate la possibilità di scendere in piazza e protestare insieme agli studenti, avevate la possibilità di rendere la protesta ancora più grande. Posso solo dire Grazie ai ragazzi e alle dirigenti e professori a nome di tutti.
Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Consulta giovanile e dell’associazione Paolo Vive, Tindaro Di Pasquale: “Da molti anni si parla di chiusura, poi di parziale depotenziamento, poi di riconversione, quasi a volere far credere ai cittadini barcellonesi e a tutti quelli del comprensorio che sulla salute si può giocare a scacchi, ci si può occupare in modo così opportuno e superficiale, si può attuare una politica quale è quella del detto in siciliano,”cu campa,campa; cu mori,mori”. È del tutto inconcepibile che i vari governi regionali che si sono susseguiti negli ultimi anni possano davvero pensare che un diritto sacrosanto, costituzionalmente sancito,possa essere così calpestato e vilipeso ,a danno di una intera comunità comprensoriale che conta oltre 180.000 persone, utenti, cittadini. La legge prescrive degli obblighi in forza dei quali si rende necessario riorganizzare la rete sanitaria, ma allo stesso tempo pone degli elementi oggettivi che debbono fare si che a ciascuno venga garantita la assistenza; ebbene, agli occhi di chi scrive, ma agli occhi di tutti, non pare che sia stato e sia, tutt’ora, utilizzato il criterio della oggettività, perché altrimenti non si spiega il motivo per cui determinati centri continuano ad essere “favoriti” mentre il nostro comprensorio viene del tutto lasciato alla volontà del buon Dio. Tutti noi abbiamo avuto bisogno di ricorrere alle strutture sanitarie e abbiamo potuto constatare come,a fronte della straordinaria disponibilità e professionalità dei medici e del personale tutto,vi sia una assoluta inadeguatezza del sistema ospedaliero che,in atto, si basa quasi totalmente sulla assistenza al nosocomio milazzese, il quale,evidentemente ,non può fare fronte alle innumerevoli richieste del territorio. Allora, il mio auspicio,che rivolgo al governo regionale e alla deputazione,è che della sanità non si faccia il baratto del reparto ma, piuttosto, anziché guardare le cartine geografiche e non capirle neanche, si vada nei territori e si constati con mano il disagio di tutti, operatori ed utenti, stanchi di essere presi in giro da un modo barbaro di concepire i diritti della gente. La città si sta mobilitando per difendere questo bisogno irrinunciabile e anche i giovani,gli studenti,benché qualche dirigente scolastico pensi che la salute sia cosa secondaria, stanno fattivamente contribuendo a far sentire la voce di una comunità stanca, che non rivendica ,si badi,privilegi,ma solo diritti,che non vuole clientele, ma solo garanzie, che non cerca opportunità, ma solo assistenza. Saremo tutti vigili e tentiamo, persino, di essere fiduciosi ma, nel frattempo, prepariamo le barricate. Coi diritti non si scherza. La gente muore!”