Un salone, ancora una volta, gremito e particolarmente attento ha preso atto oggi delle enormi
lacune del progetto cosiddetto “definitivo” per il ponte sullo Stretto di Messina e del preoccupante
silenzio dell’amministrazione comunale che suona quasi come un segnale di resa.
In apertura, Laura Giuffrida ha ringraziato i tantissimi cittadini che veicolano informazioni corrette,
contrastando l’imponente propaganda che mira a disinformare.
Elio Conti Nibali ha stigmatizzato il diniego ricevuto da Invece del ponte a partecipare al tavolo
tecnico indetto dalla nostra amministrazione, quando invece la Sindaca di Villa San Giovanni ha
richiesto espressamente ai cittadini ed alle associazioni di partecipare con contributi e proposte.
“Cosa dirà il Sindaco di Messina alla Conferenza dei servizi il 16 aprile a Roma, accetterà le decisioni
che gli verranno comunicate” ?
Guido Signorino ha poi ribadito la carenza e contraddittorietà dell’analisi costi/benefici, rilevando
tra l’altro la completa assenza dell’analisi finanziaria dell’opera, la mancata copertura del costo
totale dell’investimento, il crollo dei posti di lavoro propagandati, da 140 mila a 2.645 nuovi
occupati. Particolare attenzione è stata rivolta all’assurdità dei dati trasportistici, in particolare
dall’assunto secondo cui il ponte cancellerebbe totalmente i traghetti sullo Stretto, smentito più
volte, anche alla Camera dei deputati, dagli stessi armatori privati.
Sergio De Cola ha lasciato letteralmente sbalorditi i presenti raccontando, documenti alla mano,
solo alcune delle assurdità ritrovate tra le pagine dei documenti consultati.
Gli elaborati che accompagnano il progetto sono pochi rispetto all’imponenza dell’opera, e il
presunto aggiornamento è solo un continuo rinvio al progetto esecutivo. Si fa riferimento a piani
urbanistici e programmi ormai inesistenti o fortemente modificati. Tra i tanti, il Piano regolatore del
porto, approvato nel 2019; i progettisti non sanno nemmeno che esista e si riferiscono al piano
previgente. Si utilizza per le ferrovie un sistema di “controllo marcia/treno” che, è scritto nelle carte,
“non può essere utilizzato durante il transito su ponti in ferro”!
In conclusione è toccato all’avv. Carmelo Briguglio far riferimento al presunto avviso di ieri per
l’avvio delle procedure di esproprio. Un avviso che scopre un clamoroso buco nel percorso fin qui
seguito: ad oggi non è mai stato apposto nessun vincolo su tutte le aree interessate al percorso della
ferrovia dal centro città fino alla zona sud. Tutto ciò conferma una impostazione davvero
approssimativa che risponde ad obiettivi che la città e chi l’amministra non può assecondare.
“L’avviso, ha concluso Briguglio, lungi da apportare novità, aggiunge ulteriore incertezza
all’approvazione del progetto definitivo da parte del CIPESS”.
L’incredulità dei presenti si è tramutata in indignazione con proposte di denunce penali contro chi
sta portando avanti questo lavoro mistificatorio