Novara di Sicilia, uno dei Borghi più belli d’Italia, risponde presente riguardo l’importantissimo tema della Legalità, e si tratta di una presenza non certamente di facciata, formale, bensì di ‘pura sostanza’ andando a trattare una storia che rappresenta ancor oggi, a distanza di ben 18 anni, “un caso” che ha fatto parlare, ma soprattutto indignare l’intero Paese Italia.
Viterbo e Barcellona Pozzo di Gotto le due città protagoniste di quello che negli anni è stato prima il dramma di una morte improvvisa, poi lo sconcerto della famiglia nel vedere l’azione o per meglio dire la “non azione” della giustizia ufficiale che si è ostinata a parlare di suicidio, infine la speranza degli ultimi tempi, quando qualcosa sembra cominciare a muoversi… in una intercettazione si parla di “voler fare una doccia al dottore…”
Nel pomeriggio di venerdì 29 luglio 2022, nell’elegante Piazzetta Furnari, Sara Favarò, scrittrice e criminologa, pluripremiata artista poliedrica, già saggista, cantautrice, attrice e giornalista, ha presentato il suo nuovissimo testo dedicato al caso di Attilio Manca dal significativo titolo “Qualcosa è cambiato. Attilio Manca. Suicidio?” (Villaggio Letterario, Hermes, Collana di Studi Sociali).
In apertura ha preso la parola, presentando gli ospiti ed i relatori ed illustrando alcune delle parti più toccanti della prefazione e postfazione del libro, la Prof.ssa Michela Di Dio, docente di lettere presso l’ITT “E. Majorana” di Milazzo, organizzatrice dell’evento – da anni si occupa di progetti legalità con passione e cuore – con il sostegno dell’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Gino Bertolami, assente per motivi personali ma sensibile ad iniziative così importanti insieme a tutta la propria Giunta, della quale erano presenti anche il vicesindaco Salvatore Buemi e l’assessore Rossella Giamboi, con la vicepresidente Viviana Bertolami a rappresentare il Civico Consesso.
E la Prof.ssa Di Dio ha fortemente voluto a Novara una presenza illustre, che ha fatto una chiacchierata con l’autrice e parliamo del Prof. Salvatore Insenga, unico cugino di primo grado del Beato giudice Rosario Livatino. Avevamo avuto il piacere di conoscere ed intervistare nei mesi scorsi il Prof. Insenga e anche in questa sua partecipazione alla presentazione novarese ha confermato le grandi doti umane oltre che professionali e la sua spiccata empatia per le vicende che vanno a colpire i familiari di vittime innocenti di mafia. Lui visse in prima persona il dramma familiare dell’omicidio dello zio Rosario Livatino nel 1990 e con delicatezza è entrato nella tragedia di mamma Angela e papà Gino e nel testo dell’autrice palermitana.
Sara Favarò la conosciamo da anni, un fiume in piena, ha sviscerato nei minimi particolari le tante stranezze del ‘caso Attilio Manca, dall’esame della scena del crimine ai fatti e agli atti che hanno causato l’evento morte, che la magistratura ha liquidato come un suicidio. Troppi sono gli elementi mancanti i quali, messi in evidenza dal testo, ipotizzano scenari diversi dall’evento suicidiario ed inducono alla determinazione di “un omicidio mascherato da suicidio”. Diciotto lunghissimi anni di brutture, manipolazioni e inganni che la famiglia ha dovuto sopportare, i quali non danno giustizia né al loro dolore, né al povero Attilio, morto in circostanze tanto misteriose quanto potenzialmente chiare a Viterbo l’11 febbraio del 2004.
Volutamente abbiamo lasciato in chiusura Angela Manca, mamma di Attilio, la quale da oltre diciotto anni lotta, insieme al marito e al fratello di Attilio Gianluca, per portare alla luce la verità negatagli e capire cosa realmente successe quel giorno e chi sono i veri responsabili dell’omicidio del giovane medico siciliano, vero e proprio luminare nel campo dell’Urologia. Con voce flebile ma decisa la Signora Manca ha raccontato particolari del proprio percorso manifestando ancor oggi stupore per questa fine assurda riservata ad un figlio eccezionale, ad una persona da tutti ritenuta un genio per le spiccate doti naturali.
Molto bello e intenso il momento in cui il Prof. Insenga ha commentato insieme alla Signora Manca “La Ballata delle Madri” di Pier Paolo Pasolini, un poemetto che è un atto d’accusa verso quelle madri che hanno sostenuto la mediocrità dei propri figli ed il discorso è caduto sulle madri dei mafiosi, con Angela che ha evidenziato come possano esservi buone madri ma anche madri molto più cattive dei figli stessi.
L’incontro di Piazzetta Furnari si è quindi avviato a conclusione con la consegna a tutti gli ospiti e relatori di un omaggio da parte dell’Amministrazione comunale che ha voluto riservare anche a chi scrive una targa di ringraziamento per l’attività giornalistica e di divulgazione svolta nel corso degli anni per Novara e non solo. I doni vari sono stati consegnati da Viviana Bertolami e Rossella Giamboi che in precedenza in modo impeccabile hanno fatto conoscere i singoli relatori tramite l’illustrazione delle loro biografie.
Esposte nella piazzetta a fare da sfondo all’evento, vi erano alcune opere realizzate dell’Artista Gaetano Porcasi sui temi della lotta alla mafia ed in ricordo delle vittime della violenza mafiosa. Con Gaetano Porcasi l’arte non serve solo a dare sfogo all’immaginazione e alla fantasia creativa dell’artista ma è, soprattutto, un prezioso strumento da mettere a disposizione della gente per sensibilizzarla, svegliarla, scuoterla, ed in un certo senso coinvolgerla, in una forma di ribellione collettiva contro i mali sociali, come la mafia, la corruzione e l’ignoranza, sempre più diffusa e pervasiva.
Chiudiamo con il messaggio dell’Amministrazione comunale di Novara di Sicilia a commento di questo evento: “Un GRAZIE speciale al pubblico presente e a tutti coloro i quali, seppur non fisicamente, ci hanno seguiti grazie alla diretta Facebook. La sensibilità e il vivo coinvolgimento dimostrato da parte di tutti, sono per noi motivo di orgoglio e forniscono il giusto slancio per guardare con fiducia alla crescita nell’organizzazione dei nostri eventi futuri. Ci stringiamo attorno a mamma Angela, Gino e Gianluca, rinnovando il nostro impegno ad essere loro accanto fino a quando non sarà fatta luce e, quindi giustizia, sull’assassinio di Attilio.”
Riflessione finale: come dicevo all’inizio del mio pezzo, questo pomeriggio a Novara di Sicilia è stato una testimonianza ‘viva’ del voler far trionfare la Legalità del voler ristabilire Verità e Giustizia riguardo la drammatica vicenda di Attilio Manca. Tutti i partecipanti presenti all’evento hanno portato il proprio contributo, gridando a gran voce il proprio sconcerto per l’assurdità di un caso che è purtroppo drammaticamente chiaro: Attilio non si è suicidato bensì è stato suicidato. Il suo volto ed il suo corpo tumefatti e pieni di sangue come un Cristo in croce e quello di mamma Angela, distrutto dal dolore come una Addolorata hanno ispirato la mia poesia “Un Figlio… una Madre” che ho letto nel corso dell’incontro con voce tremante per la grande emozione, portando anch’io il mio umile contributo. Citando i miei versi, sino a questo punto abbiamo avuto davanti agli occhi… “passione e morte dei tempi contemporanei. Adesso aspettiamo la Resurrezione…!”