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Le  anime camminano sulla Terra alcune per trascorrervi gran parte della loro vita, altre per fare brevi percorsi. Queste anime, lasciando il mondo, portano con sé la loro luce, ma nel frattempo col loro viaggio avranno gettato semi d’amore.

Una di queste è certamente Orietta Puglisi che l’anno scorso, nel primo anniversario della sua dipartita dalla Terra, è stata capace di unire tante persone che la conoscevano. Gente che ha riempito un intero piazzale, amici, colleghi, gente del luogo e non. Lei affetta da cancro, aveva capito cosa significasse aver fede, cosa significasse desiderare Dio, camminare con Lui ed amare la Sua volontà.

Anche quest’anno si è avverato il miracolo di Orietta e nella giornata di sabato 4 Settembre 2021 nella Chiesa di “San Marco, frazione di Novara di Sicilia, appartenente alla Parrocchia “Ugo, Basilio, Marco” guidata da Padre Mario Oliva, si è tenuta una Veglia di Preghiera in suo onore con  la presenza della “Comunità Gesù Risorto” ed una serata di Fraternità. Domenica 5 Settembre, proprio nel giorno in cui questa comunità festeggia San Marco Evangelista, nella omonima Chiesa  alle ore 18.00 c’è stata l’inaugurazione delle vetrate con i simboli dei 4 Evangelisti, realizzate dal vetraio Biondo di Patti, con i soldi raccolti tra i fedeli, un lavoro che l’artigiano del vetro ha realizzato con  grande dedizione nel mese di agosto, periodo in cui la gente va in vacanza.

A seguire è stata celebrata da Don Tanino Tripodo, amico personale di Orietta, della Parrocchia dell’Annunziata di Messina, la Santa Messa commemorativa di quest’anima buona e a conclusione un ricco buffet, ma il tutto fatto con giudizio e nel rispetto delle norme contro la diffusione del Covid-19.

Il  cugino Giuseppe Puglisi ci ha raccontato che Orietta quando stava male ogni mattina mandava alla sua comunità un canto di Lode a Dio e la domenica seguiva la Messa dalla propria Comunità tramite mezzi tecnologici. Anche Padre Mario era molto legato a lei e ci ha fatto sapere che Orietta era molto innamorata delle Sacre Scritture, schietta, con i piedi per terra, saggia: “Abbiamo trovato suoi scritti e meditazioni. Aveva un bel sorriso e se per una sera stavi con lei dovevi per forza sorridere. Discutevamo e mi dava consigli. Amava molto leggere, ma letture impegnative.”

Erano presenti alla celebrazione anche i colleghi  Maria Traviglia e Tindaro Crinò che tanto le hanno voluto bene. E come si faceva a non volergliene… giungono altre testimonianze: “Orietta ha fatto piovere un po’ ma è stato fantastico davvero, lei ogni giorno si occupava della fraternità con il sorriso, creando così un ambiente fatto di armonia. In ogni dolce, in ogni piatto, c’era l’amore e anche solo questo bastava a saziare in nostri cuori. Giuseppe ha provato anche a lanciare una lanterna per Orietta, come simbolo, ma purtroppo non è finita proprio benissimo e non è arrivata a superare gli alberi, ma sono sicura, e di questo ne siamo sicuri tutti, che Orietta il pensiero lo ha ricevuto, anche prima che provassimo a far volare la lanterna, ‘perchè abbiamo visto l’amore vincere’. Penso che ovunque ci si giri vi è una testimonianza che possa spiegare questa frase, Orietta col suo amore infinito per Gesù, ma anche Mirko, la professoressa Grazia e suo marito. Nonostante tutto Mirko ha dato loro la forza tramite l’amore per andare avanti.”

Katia: “Ogni giorno non smette di dimostrarci che non c’è cosa più bella dell’amore e che tutta la vita si vive con l’amore e con il sorriso, verso tutti.” Questo dice anche Don Tonino: “ama la gente, sopratutto i poveri. E Gesù”. Come abbiamo imparato sono una la conseguenza dell’altra, amare la gente rappresenta anche uno dei comandamenti “ama il prossimo” ogni singola persona più grande o più piccola è il nostro prossimo, i nostri prossimi sono anche i poveri e fanno anche loro parte della “gente” generalmente e infine Gesù… ma se ami la gente e i poveri, come puoi non amare Gesù? Oserei dire che arrivati a questo punto è scontato, forse non ce ne accorgiamo ma già lo amiamo.”

In  chiusura, analizzando il tantissimo amore che Orietta Puglisi ha tributato a piene mani fra la gente che ha frequentato, sia sul lavoro che nella sua San Marco ed in particolare nella vita della Comunità Parrocchiale, non possiamo che evidenziare come la sua sia stata effettivamente una testimonianza vissuta di fede, di gioia, di presenza di Dio nonostante il dolore, le sofferenze, la morte. Un esempio di vita bellissimo nella certezza che adesso la nostra Orietta sarà nella Gloria del Signore.

(Foto di T. Crinò e Pag. FB Parrocchia Ugo, Basilio, Marco)