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Dopo la riunione di ieri mattina al Genio Civile di Messina al quale hanno partecipato l’assessore alla viabilità Coppolino e il comandante della Polizia locale, Villari, l’Amministrazione comunale ha inteso ribadire la propria posizione in merito alla possibile riapertura della “bretella” che viene data per certa già nei prossimi giorni.
E lo ha fatto con una nota inviata questa mattina al Genio Civile, ai sindaci della Città Metropolitana di Messina e del Comune di Barcellona e al prefetto di Messina.
“Questa Amministrazione – si legge nella missiva – non ha alcuna competenza, ancorché territoriale sulla “bretella” (ricadendo la stessa su area demaniale), e non può assumere alcuna responsabilità per l’apertura al transito su un manufatto che non presenta caratteristiche idonee all’ordinaria viabilità. Nello stesso tempo non si può neppure assumere l’onere di un presidio fisso atto a garantire che i cittadini transitino nel rispetto dei limiti imposti ed in condizioni di sicurezza, né tantomeno farsi carico, ancorché delegato a terzi, dell’onere e della responsabilità di aprire e chiudere i varchi di accesso a detto manufatto.
“La “bretella” realizzata sul torrente Mela deve essere ricondotta alla sua reale utilità, ovvero “consentire il collegamento dei territori in caso di eventi che possano interrompere il transito sulla SS113 o per eventi di Protezione Civile da valutarsi caso per caso” – si legge ancora nel documento -, ma ove il Genio Civile, che è l’unico titolare del cantiere e del manufatto in parola, volesse assumere l’onere di consentire il transito gestendo l’apertura e la chiusura degli accessi, questa Amministrazione resta disponibile a garantire la presenza per i soli aspetti di regolazione del traffico che interessino la strada provinciale sulla quale si attestano le rampe di accesso al manufatto in oggetto nei soli orari di apertura e chiusura che saranno stabiliti. E assicurare altresì, come ha sempre fatto, la sorveglianza sulla viabilità della strada provinciale su territorio comunale e della rete viaria adiacente nonché attenzionare gli accessi alla foce in caso di condimeteo avverse”.
Nella missiva si esprime disappunto anche sullo slittamento da agosto a settembre della riapertura del nuovo ponte. “E’ appena il caso di rilevare – scrivono Midili, Coppolino e Villari – che per tale infrastruttura (circa 70 metri di sviluppo) sono stati concessi quasi due anni di tempo per l’ultimazione: infatti, atteso che l’ultimazione dei lavori precede, come è ovvio, le attività di chiusura ed approvazione dei collaudi (statico e tecnico-amministrativo) è ragionevole pensare che nel caso in cui fosse rispettato il termine di settembre, la riconsegna dell’opera alla Città Metropolitana non potrebbe che avvenire, nella più che ottimistica previsione, nel mese di ottobre. Risulta difficile comprendere, quindi, a cosa possano essere imputati i suddetti ritardi.
Si vuole a tal proposito segnalare che nel corso delle attività di competenza comunale nelle zone adiacenti all’area di cantiere non si è potuto non notare una ridotta presenza della forza lavoro. Ed anche nella giornata odierna le presenze in cantiere risultano ridotte a pochissime unità 3/4. Per questo si chiede di conoscere quando è previsto il varo degli impalcati ed al contempo si chiede al RUP ed alla direzione lavori di sollecitare la conclusione del collaudo statico al fine di consentire una riapertura parziale al transito del ponte, nel breve termine, nelle more della ultimazione degli ulteriori atti di collaudo”.