Condividi:

Nella sede dell’associazione CAD Sociale di concerto con il legale Antonio Giardina si chiudono le costituzioni di parti civili per il secondo processo per Disastro ambientale nei confronti della Raffineria e nove imputati che avrà inizio venerdì 1 febbraio alle ore 9 al Tribunale di Barcellona.

“Ci riteniamo ampiamente soddisfatti perchè anche questa volta la partecipazione dei cittadini che si sentono parte lesa è stata numerosa,  – si legge in nota a firma del Presidente Giuseppe Marano – difatti circa 60 nuclei familiari di diversa estrazione territoriale hanno aderito e chiedono i danni materiali e morali al colosso Eni che nella notte del 27 settembre 2014 li ha svegliati e catapultati nelle strade a causa di un grosso incendio ad uno dei serbatoi che conteneva migliaia di tonnellate di Virgin Nafta. Intendiamo ricordare che come si legge chiaramente nella scheda, lo stabilimento della Raffineria di Milazzo S.C.p.A. è annoverato fra le industrie “a rischio di incidente rilevante” ; infatti la natura e quantità delle sostanze impiegate nei processi produttivi potrebbero causare, in caso di eventi improvvisi (incendi, esplosioni, fughe di sostanze tossiche), danni alla popolazione e all’ambiente. Sulla scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini ed i lavoratori la virgin nafta, contenuta nel serbatoio 513, andato in fiamme nella notte tra venerdì e sabato – e le benzine sono classificate dalla stessa Ram, per quanto riguarda le principali caratteristiche di pericolosità, come “estremamente infiammabile, può provocare il cancro, alterazioni genetiche ereditarie, irritante per la pelle, possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati, tossico per gli organismi acquatici, nocivo ai polmoni in caso di ingestione e l’inalazione può provocare sonnolenza e vertigini. La Battaglia giudiziaria, politica e sociale continua”.