L’Associazione Culturale “Città Invisibili” con il patrocinio del Comune di Milazzo, Assessorato ai Beni Culturali, ha conferito il Premio “Cittadino Semplice” 2022 a Gino Strada (Alla Memoria). Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 26 ottobre 2022, presso la prestigiosa location di Palazzo D’Amico, nella città di Milazzo (ME), si è tenuto un evento importante per la città mamertina, di grandissimo spessore culturale, con ospiti, testimoni della vita, dell’opera e della eredità culturale di uno dei più grandi “cittadini semplici” della storia del nostro Paese.
Presentatore dell’incontro Santo Laganà, Presidente dell’Associazione ‘Città Invisibili’ che ha presentato gli ospiti cedendo poi la parola all’ intervento istituzionale del Sindaco Dott. Pippo Midili che ha salutato gli illustri relatori spendendo bellissime parole per Gino Strada e per lo stesso Vauro, ospite della serata.
Il Premio è stato ritirato da Cecilia Strada figlia di Gino, già Presidente di Emergency, responsabile comunicazione di ResQ-People Saving People ed è stato consegnato dall’Associazione ‘Il Giglio’, una bambina ha letto la motivazione. Ospiti, come detto Vauro Senesi, vignettista, giornalista, scrittore, autore del libro ‘La regina di Kabul’ ed Enzo Infantino, attivista diritti umani. Il Dott. Alessio Pracanica ha dialogato con Cecilia Strada che ha raccontato vicende legate al vissuto del padre mentre la Maestra Maria Rotuletti si è addentrata nel testo di Vauro, analizzandolo e chiedendo al celebre giornalista/vignettista se il suo libro fosse comunque ‘positivo’ compatibilmente con le crude e drammatiche vicende narrate.
A seguire anche Santo Laganà ha chiesto sia alla figlia Cecilia che a Vauro di raccontare l’uomo Gino Strada ed entrambi hanno parlato di un uomo normale, vivace, allegro, bravo cuoco, ma anche dalle fortissime incazzature, oltre a momenti di grande disillusione. È seguito un secondo giro di domande mentre sullo schermo scorrevano le vignette sempre incisive ed ironiche di Vauro Senesi e Pracanica si è soffermato sugli impegni di Emergency anche in Italia, ed ha chiesto e si è chiesto se oggi in Italia vi sia un’emergenza sanitaria. Molto interessante la testimonianza di Enzo Infantino e il caso Calabria in tempo di Covid: si voleva Gino Strada ed Emergency che si occupasse di Sanità nelle vesti di commissario dopo che si erano avvicendate incredibilmente varie figure.
“A Palmi da 14 anni è stato progettato un ospedale e ancor oggi non c’è una sola pietra. Siamo all’anno zero sulla sanità in Calabria, purtroppo non c’è stato un Gino Strada” ha chiuso Infantino. Cecilia Strada ha aggiunto che esistono persone totalmente tagliate fuori dall’assistenza sanitaria in Italia. Ci sono purtroppo decine di sistemi sanitari tutti differenti, e poi c’è stata l’ossessione del tagliare i costi, ok, ma spendere meno e spendere meglio, cosa che non è stata fatta.” Vauro ha chiosato sulla morte di tanti bambini ed ha esclamato: ‘Vi sono due risposte alla guerra, un no a parole ma che nella sostanza è un sì nei fatti ed un no concreto ovvero combattere questa guerra con le risorse che ci sono. Oggi Mimmo Lucano è un criminale, il suo crimine è l’utopia e il fatto che anche in parte il suo sogno si sia avverato.”
Infine è stato chiesto a Cecilia Strada cosa sia ResQ-People Saving People e la stessa ha risposta che si tratta di una nave di soccorso, alla quale danno il proprio sostegno sia Vauro che Infantino: “Siamo poveri è una nave del 1951 in cantiere a Napoli. Cerchiamo di salvare vite. Molte sono donne nere e violentate, gli uomini torturati, come si può lasciare questa gente nei porti?” Poi ha ricordato l’esistenza del ‘Memorandum Italia-Libia’ che verrà rinnovato per altri due anni il prossimo 2 novembre, praticamente finanzia i libici che riportano a casa propria quelli che stanno fuggendo in mare verso una nuova vita. Dobbiamo comprendere che esiste un filo sottile nel confine fra umanità e barbarie. L’attivista Enzo Infantino ha raccontato alcune vicende toccanti legate al suo impegno e con riferimento a Gino Strada ha così chiuso ‘Noi siamo come dei nani seduti sulle spalle dei giganti!’.