Il 25 febbraio alle ore 17, al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, si terrà un’incontro pubblico Genocidio a Gaza, L’azione del Sudafrica contro Israele di fronte alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja per comprendere l’efficacia del diritto internazionale di fronte al martirio della popolazione palestinese grazie alle relazioni di Triestino Mariniello, professore ordinario di diritto penale internazionale presso la Liverpool John Moores University e rappresentante legale delle vittime di Gaza alla Corte penale internazionale e di Raji Sourani, direttore e fondatore del Palestinian Center for Human Rights di Gaza.
Il prof. Mariniello affronterà il tema giuridico e i presupposti e gli sviluppi dell’azione intentata dallo Stato del Sudafrica contro quello di Israele innanzi la Corte Internazionale di Giustizia, arricchendo il suo intervento con conoscenze specifiche che gli derivano dal suo prezioso lavoro di giurista esperto dell’ occupazione perpetua della Palestina. L’avv. Sourani, sopravvissuto a più di una campagna israeliana di bombardamento su Gaza metterà in collegamento le violazioni del diritto con il contesto di Gaza, prigione a cielo aperto, sotto occupazione e senza futuro se non si fermeranno i bombardamenti e le violenze.
La Corte dell’Aja ha stabilito che esiste un concreto e imminente rischio di genocidio e si è pronunciata sull’adozione delle misure cautelari richieste dal Sudafrica, nelle more della decisione definitiva, con un’ordinanza, che se applicata impedirebbe di fatto il genocidio della popolazione gazawa.
L’ ordinanza del 26 gennaio impegna Israele a relazionare, entro un un mese, sulle misure cautelari che ha posto in essere per impedire atti di genocidio. Per tutta risposta Israele ha bombardato Rafah e sta per invaderla dopo aver costretto la maggioranza della popolazione di Gaza a sfollarvi.
La Corte è investita da un compito di portata storica che potrebbe contribuire alla fine dell’occupazione, strumento principe dell’apartheid e sistema di oppressione quotidiano, come richiesto dalle risoluzioni ONU e dalle organizzazioni per i diritti umani quale Amnesty International.
In queste giorni si stanno, anche, svolgendo delle udienze pubbliche all’Aja con l’audizione di 52 Stati, per ottemperare alla richiesta dell’assemblea generale delle Nazioni Unite, che con apposita risoluzione del 30 dicembre 2022, ha chiesto alla Corte di esprimere un parere “sulle conseguenze legali delle pratiche e delle politiche di Israele nei Territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est”.
Il Coordinamento Messina – Palestina intende, con questa nuova iniziativa, continuare la propria campagna di informazione da fonti dirette ed autorevoli per far si che le richieste del cessate il fuoco, stop al genocidio, fine dell’occupazione e dell’apartheid, siano riconsiderate come condizioni necessarie per limitare le catastrofiche conseguenze di crimini impuniti che durano da troppo tempo.