I monti, come le coste inaccessibili, scrigni segreti di tesori naturalistici che la storica Sezione del Club Alpino Italiano (CAI) di Messina, fondata nel 1897, apre, di volta in volta, con le sue incantevoli escursioni.
L’attrezzatura semplice ed essenziale svela l’approccio quasi spirituale con cui i suoi 200 associati si inerpicano per sentieri intentati, godendo delle sorprese che ogni angolo del bosco riserva, raccolte da sensi eccitati dai lignei profumi, delicati suoni e filtrate lucentezze.
Oggi, sui Monti Peloritani, è stata la volta del percorso ad anello che dalla Badiazza ha condotto a Forte Ferraro, attraverso il ripido sentiero ‘Laudato si’ ’ ed il percorso 101 del ‘Sentiero Italia’, che inizia in prossimità delle ‘Quattro strade’, sotto la guida esperta di Nuccio Zanghì, presidente della sezione CAI, e Nino Greco dell’associazione Greenstone.
Partenza, quindi, dalla Badiazza, dicevamo, come è anche chiamata la chiesa della Madonna della Scala, che nel medioevo è stata un’abbazia, intitolazione che aveva sostituito l’originaria Madonna della Valle – come ha spiegato Zanghì -, allorquando, secondo una leggenda, il carro trainato da buoi, sul quale era stato riposto parte del carico, comprendente il quadro di una Madonna con una scala, di una nave, alleggerita per consentirle di prendere il largo, si mosse senza possibilità di essere fermato, fino a quando non lo fece da solo proprio in prossimità della Badiazza.
Tanta attività fisica, adatta per tutte le età, ma anche momenti di amichevoli racconti e confronti, sono le peculiarità di tali escursioni, ha voluto evidenziare, al raduno per la partenza, Mario Laudani, consigliere del CAI Sicilia, che da Belpasso ha voluto partecipare qui a Messina, con sua moglie Eleonora, rappresentando l’intento di uno sviluppo sempre maggiore di esperienze ‘intersezionali’.
Proprio in una di dette chiacchierate itineranti è emerso che il motivo per cui l’esperienza escursionistica locale non fosse attrattiva per giovani messinesi – dei quali si registra in effetti una scarsa partecipazione – sarebbe, forse, quello di essere poco informati, diversamente di quanto accade quando vanno in vacanza in altre località, sulle risorse naturalistiche del nostro territorio.
Mentre, dal racconto di Vincenzo Leone, rivolto ai nuovi arrivati, si è capito che ‘101’ stava ad indicare il percorso n. 1 della parte del ‘Sentiero Italia’, che nella provincia di Messina prende il n. 01, facente parte di quello che, con i suoi oltre 7000 km, attraversa tutte le regioni italiane alla scoperta della bellezza, del fascino e delle tradizioni dei territori interni, curato dal CAI e segnalato con bandierine con bande rosse e bianca.
Una pausa, ha permesso di intravedere, il Centro Polifunzionale, gestito dall’Azienda Forestale e voluto da un suo dirigente, il compianto romettese Ettore Lombardo.
La struttura fatta realizzare lungo la strada che conduce al santuario di Dinnammare, ospita il giardino delle farfalle, lo stagno con flora igrofila, il giardino della flora peloritana (con 200 piante autoctone distribuite per fasce altimetriche, alcune molto rare e a rischio d’estinzione), il sentiero delle essenze e delle piante officinali e quello sensoriale, il giardino dei fruttiferi autoctoni, il sentiero geolitologico e la rappresentazione della carta litologica della provincia di Messina, realizzata con materiali rocciosi ritrovati nelle varie zone del nostro territorio.
Al ritorno alla Badiazza, tra la nebbia ed una leggera pioggerellina, che tradivano l’ora non tarda, Nino Greco ha voluto ricordare la programmazione del cinema Apollo di Messina, per venerdì prossimo, 27 gennaio, alle 20, del film ‘Le otto montagne’, tratto dall’omonimo libro di Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega nel 2017, e diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, in cui i paesaggi unici di montagna non sono un semplice sfondo, ma hanno un ruolo da protagonista che amplifica la portata dell’avvincente trama.
Per informazioni ed iscrizioni al CAI: https://www.cai.it/sezione/messina/