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L’amato Papa Francesco ha riunito tutte le comunità della Diocesi di Messina accanto al loro Pastore per la S. Messa in suo suffragio che è stata celebrata alle 18,30 di ieri in Cattedrale dall’Arcivescovo, Giovanni Accolla, e trasmessa in diretta da RTP, con la partecipazione di Mons. Giò Tavilla, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali.


L’unica celebrazione della giornata, dal momento che ogni attività nelle singole comunità ecclesiali era stata sospesa, officiata anche dal Vescovo ausiliare, Cesare Di Pietro, assieme a più di cento sacerdoti,  con numerosi Diaconi e seminaristi, che hanno servito all’altare.

Mentre un migliaio sono stati i fedeli tra quelli che hanno occupato i 600 posti a sedere e gli altri che si sono disposti in piedi lungo le due navate laterali del Duomo, che più che in lutto sembrava in festa, in linea con ciò che insegna la S. Pasqua, di cui la Chiesa vive ancora il Tempo, come simboleggiato dal cero acceso sull’altare, e ricordato dal Vangelo del giorno Lc 24,35-48.

Tutti riuniti, come indicato da S.E. Accolla, per “innalzare al Signore Dio la preghiera ed esprimere la gratitudine per il magistero del Papa e per la sua vita offerta a Cristo, alla Chiesa, alle donne e agli uomini di questo tempo”.

E proprio su tale donazione di vita, il gratuito e generoso servizio che la Chiesa chiama carità, si è soffermato il presule alla sua omelia, richiamando la Prima Lettura del giorno (At 3,11-26) “Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù” e il Vangelo di Luca (17,5-10) “Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: <<Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare>>”.

Parole che il celebrante ha immaginato durante l’omelia essere state “quelle con cui Francesco si è presentato al Padreterno”, per avere assecondato con estrema fiducia la scelta del Signore ad essere con tutta la sua vita determinato testimone di Gesù, in tutta l’umiltà che già la scelta del suo nome pontificale aveva lasciato presagire.


Sentimenti di Festa Pasquale durante tutta la celebrazione, dicevamo, anche con le tonalità maggiori eseguite al Tamburini da Padre Giovanni Lombardo e cantate ensemble dalla corale diocesana diretta dal M* Nazzareno De Benedetto e quella francese di Versonnex Jean Philippe Rameau diretta da Malgorzata Baluszynska, che avrebbe dovuto tenere in cattedrale un concerto annullato per lutto.


Celestiali il canto dell’offertorio “Cristo Signore, Sacerdote in eterno” di Mons. Giuseppe Liberto, quello di Comunione “Misericordia Domini” di Taizè, accompagnato dalla magistrale tromba del M* Eric Digaud, compositore e direttore della Jean Philippe Rameau, ed il canto finale “Regina Coeli”.

Per il M* De Benedetto, quella di ieri “è stata una celebrazione veramente vissuta in modo ecclesiale, sinodale e corale poiché è stata animata da più di 100 cantori: circa 90 eravamo solamente il Coro Diocesano a cui si sono aggiunti 40 cantori del Coro francese. È stato un tripudio di canti e di suoni che si sono trasformati in sincera preghiera di suffragio per Sua Santità Papa Francesco, il Papa degli ultimi della Terra, che ho incontrato nel 2019 in un’udienza privata quando ero consigliare dell’associazione nazionale Santa Cecilia”.

Tra le tante autorità civili e militari presenti, il sindaco di Messina, Federico Basile, il prefetto, Cosima Di Stani, la rettrice dell’università, Giovanna Spatari, il questore Annino Gargano, i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Lucio Arcidiacono e Girolamo Franchetti.

Presenti anche alcuni sindaci della provincia, tra cui il primo cittadino di Rometta, Antonino Cirino.

La diretta televisiva sarà replicata da RTP alle 15,15 di oggi 25 e domani 26 aprile.