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A quasi un anno dalle richieste dei consiglieri comunali di minoranza Borghese, Cicciari e Bucca e del gruppo indipendente Alleruzzo, Raffa, relative alla mancanza di fornitura di gas per le scuole elementari di via Mulino, la situazione pare rimanere irrisolta.

“Gravi le inefficienze amministrative – scrivono in una nota congiunta i consiglieri di minoranza e indipendenti – che già dallo scorso inverno hanno lasciato i nostri figli al freddo. Tutto dipende da decisioni poco felici, da presunzione ed arroganza del vice sindaco, del Sindaco e dei loro esperti.
Tutto nasce dall’installazione della nuova caldaia a metano da 110kw che ha sostituito la vecchia (quantomeno funzionante) caldaia a gasolio.
La caldaia è stata pagata, forse successivamente anche collaudata, ma non abbiamo avuto il piacere di vederla funzionante, lasciando i nostri figli all’addiaccio.
Nel frattempo l’Amministrazione, nella delibera di G.M. n. 25 del 17 febbraio 2023, ha dichiarato che l’impianto della scuola è “vetusto e rischioso per la sicurezza”.
Quindi i nostri bambini sono a rischio?
Possono bastare solo le piccole stufe in vero stile anni ’80?
Contraddittori ed incompetenti?
Arroganti e presuntuosi?
Il risultato è sempre lo stesso, i bambini sono rimasti al freddo.
Uno scenario a dir poco incredibile e paradossale- continuano i consiglieri – che mette a rischio la salute dei bambini. Diverse le domande delle opposizioni al Sindaco:
1. Perché i fondi destinati all’efficientamento energetico non sono stati utilizzati per le scuole?
2. Quante e quali spese potevano essere risparmiate e destinate a risolvere il problema delle scuole? Per esempio le spese degli esperti del Sindaco.
3. Perché si è optato per una caldaia anziché adottare soluzioni più moderne, come pompe di calore?
La comunità meriese vuole risolto il problema e noi Consiglieri Comunali siamo al loro fianco perché bisogna garantire il benessere dei bambini e del personale scolastico.
I bambini rappresentano il bene più prezioso della nostra comunità. È inaccettabile che continuino a pagare il prezzo dell’inefficienza amministrativa”.