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Si è svolta stamane un’accesa ed al contempo proficua conferenza indetta dal Sindaco Maurizio Crimi presso Palazzo Marziani, alla presenza dei primi cittadini di Terme Vigliatore e Falcone, rispettivamente Domenico Munafò e Carmelo Paratore, unici sindaci del comprensorio ad aver accettato l’invito per prendere posizione sulla paventata riattivazione della discarica con un polo industriale per trattare i rifiuti. 

“Le notizie odierne apprese dagli organi di stampa in merito ad un bando di gara indetto dalla “SRR Messina Provincia” riguardante la progettazione di un polo impiantistico per riprendere il trattamento di rifiuti nell’area di c.da Zuppà al confine con il Comune di Furnari, dimostra come il Comune di Mazzarrà Sant’Andrea promotore dell’iniziativa, anziché occuparsi della messa in sicurezza della discarica per la quale la Regione ha messo a disposizione le somme necessarie, sia rimasto totalmente sordo al grido di allarme che più volte la comunità furnarese e i paesi limitrofi hanno lanciato sui rischi ambientali e di salute pubblica inevitabili conseguenze di quello che è stato definito il capitolo due della discarica.

La notizia, poi, che la “SRR Messina provincia” abbia programmato – “grazie al precedente consenso prestato dai Comuni che fanno parte della SRR” – la costruzione di impianti sia per il trattamento di rifiuti che del percolato, anche proveniente da altri siti regionali, con un investimento privato e non pubblico di oltre 40 milioni di euro, è la prova evidente che nonostante le numerose iniziative attuate dall’Amministrazione di Furnari, la questione dei rifiuti ed i relativi interessi calpestano quella tutela ambientale che invece meriterebbe un territorio martoriato per anni ed il primario diritto alla salute dei cittadini, pur di fare affluire nel comprensorio ingenti risorse finanziarie private.

Nonostante le rassicurazioni regionali circa l’intendimento di procedere alla sola bonifica e messa in sicurezza del sito, la SRR Messina Provincia, Comune di Mazzarrà Sant’Adrea continuano sulla strada dell’apertura del polo impiantistico per il trattamento dei rifiuti. Purtroppo si ha la netta e nefasta impressione che la Regione per fronteggiare la crisi dei rifiuti in Sicilia intenda avallare la scellerata scelta effettuata dalla SRR di avviare gli impianti sulla superfice su cui insiste l’invaso per altro sottoposta a sequestro e a poche centinaia di metri dal letto del torrente Mazzarrà.

I parlamentari regionali che fanno parte della maggioranza del governo regionale e che a Furnari come in altri comuni vicini godono di un ampio consenso elettorale devono uscire allo scoperto e affiancare Furnari, in questa battaglia che si sta avviando su una china pericolosa. Non vogliamo più apparizioni di facciata, vogliamo un aiuto concreto. Di converso quei parlamentari che in passato hanno affiancato l’amministrazione di Furnari nel grido di protesta nei diversi cortei pubblici e che si sono letteralmente dileguati, comincino a pensare alle giustificazioni da dare al proprio elettorato e a fare i conti con la propria coscienza.

La soluzione della “crisi dei rifiuti” non può risolversi con l’avvio di un polo industriale per il trattamento dei rifiuti a poche centinaia di metri del centro abitato di Furnari e su un sito che presenta innumerevoli rischi ambientali e da molti definita una bomba ecologica”.

Questi i contenuti della conferenza stampa tenutasi oggi, nei locali del Palazzo Marziani del Comune di Furnari in cui i sindaci dei comuni presenti chiedono, a gran voce che il Presidente Musumeci, la Prefettura di Messina, l’Antimafia, la Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto ai parlamentari regionali in rappresentanza territoriale, intervengano con provvedimenti concreti per scongiurare l’avvio di una seconda fase della “discarica di Mazzarrà Sant’Andrea” con tutte le sue conseguenze negative sulla salute dei cittadini di Furnari e dei comuni viciniori, sull’ambiente e sull’ordine pubblico. Conseguenze che sono state marchiate a fuoco sulla pelle dei cittadini di Furnari.