di Alfredo Anselmo.
«Pensava che entrando nella camera da letto del facoltoso ospite avrebbe recitato il rosario? Non ha sospettato che a un certo punto avrebbe dovuto togliersi le mutandine senza sapere quando poteva rimettersele?»
A parlare non è lo sceneggiatore del più recente film che vede protagonista Rocco Siffredi ma il navigato giornalista Vittorio Feltri nel suo Editoriale di prima pagina su ‘Libero’.
Ora, premesso che ormai conosciamo tutti questo quotidiano ‘illuminato’ e ancor meglio conosciamo le sempre più frequenti ‘uscite’ (di quasi tutti i neuroni dal suo cervello) di Feltri in forma di articoli, questa volta il limite alla decenza è stato superato.
Il pezzo pubblicato ieri, nei fatti è un commento allo stupro di una ragazza di 18 anni sequestrata, drogata, ammanettata, seviziata e violentata per un giorno intero da tal Genovese, una sorta di ‘re dei festini’ a base di droga e sesso.
Il noto giornalista scrive che la ragazza è stata ingenua ma effettivamente dice che se l’è cercata, ed è questo il messaggio tristemente trito e ritrito che affonda nel più retrogrado maschilismo che non può essere tollerato o fatto passare sotto silenzio.
Feltri va oltre… celebra il maschio insaziabile che sotto cocaina scopa tutta la notte per “svagarsi”. Poi si contraddice affermando che la droga ammoscia. Aggiunge che se una colpa si può cercare questa è addirittura dei genitori della ragazza “a cui bisogna tirare le orecchie”. La donna è esclusivamente merce sessuale. Chapeau Vittorio!
Oggi è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, si tengono eventi on line, webinair, i social sono pieni di tante belle parole, immagini, scarpette rosse, panchine rosse, fiori recisi… ma fin quando esisteranno esseri come Feltri non cambierà molto e continueranno le violenze fisiche e psicologiche, gli stupri, i femminicidi.
Spiace che vi siano uomini (tanti) che la pensino come questo noto giornalista, stupisce che anche donne giustifichino quanto scritto su ‘Libero’ accusando di ipocrisia chi si indigna: evidentemente, magari in buonafede, non si rendono conto che così facendo danno fiato ed energia ai violenti, agli assassini.
Ritengo che debbano essere due le iniziative da intraprendere: lavorare sulla legislazione, il ‘Codice Rosso’ va bene ma le pene devono essere più pesanti, i processi più veloci, perché altrimenti una donna non denuncerà mai, sapendo di poter essere messa alla gogna, passando da vittima a colpevole.
Infine si deve lavorare sugli uomini, far capire loro che una donna va rispettata: è semplicissimo fare il maschio come Feltri ‘Libero’ di ‘disonorare’ la Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne. Molto più difficile, ma bellissimo, essere Uomo.