Il convegno “Grano duro siciliano con olii e vini di Rodì Milici” è stato un modo per conoscersi, formarsi, collaborare e iniziare ad apprezzare quello che, fino a ieri, consideravamo “scontato”: i prodotti del nostro territorio.
Il pane con l’olio è la merenda che tutti ricordiamo come pilastro fondamentale della nostra infanzia, quando semplicità era sinonimo di felicità e condivisione e quando al massimo si aggiungeva il pomodoro e nient’altro; così il bicchiere di vino, simbolo di gioia e festa sin dai tempi di Gesù Cristo. Tanti gli attori coinvolti, ieri che hanno proiettato i presenti in un futuro che sa di passato, ma anche di consapevolezza, presa di coscienza e voglia di riaffermare la propria identità.
L’evento ha ricevuto il patrocinio da parte della Regione Siciliana e dell’Assessorato all’Agricoltura, Sviluppo rurale e Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, del Comune di Rodì Milici (organizzatore e promotore), di “Vini e Olii di Sicilia”, del Lions Club di Barcellona P.G., dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Messina e dell’Istituto Professionale Paritario “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”.
A dare il benvenuto ai presenti, il Sindaco Eugenio Aliberti e l’Assessore al Turismo Sabrina Coppolino che hanno sottolineato come la piccola azione di Rodì Milici può far parte di un macro-sistema che lavora all’unisono in un’unica direzione: rivalutare l’autenticità e l’unicità dei sapori della nostra Terra. Il tutto, seguendo, anche la logica europea che si è posta importanti obiettivi come quelli dell’Agenda ONU 2030 e quella italiana che prevede un piglio più nazionalista, soprattutto per quanto riguarda il “made in Italy”. Un’Amministrazione Comunale in grado di dirigere le proprie azioni con concretezza verso le attuali esigenze riflette su importanti temi del turismo enogastronomico puntando al nostro territorio e lo fa, al di sopra delle lobby e delle logiche di partito, lo fa “da statista” – come ha sottolineato anche il Sindaco di Taormina Cateno De luca, intervenuto per un indirizzo di saluto.
A fare un saluto istituzionale anche le rappresentanze del Lions Club, in particolare il Presidente di Circoscrizione Nino Cardaci e la Presidente della sezione di Barcellona P.G. Nadia Rivetti.
A seguire, sono iniziate le relazioni. Il primo a prendere la parola è stato il Professor Giacomo Dugo, docente in pensione di Chimica degli Alimenti presso l’Università degli studi di Messina che ha disquisito su “Olio, vino e alimenti a base di grani duri tradizionali: un trittico per il benessere nostro, del territorio e dell’ambiente”. In modo provocatorio e originale, Dugo ha rotto diversi tabù e riaffermato la logica dei nonni: quella del pane e olio, del bicchiere del vino almeno una volta al giorno, dei sapori antichi e tradizionali del grano duro siciliano.
Dopo di lui, il Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Messina, il dr Salvatore Messina si è soffermato su “Valorizzazione e caratterizzazione degli Olii Siciliani”. Un’impresa non semplice, un’azione che deve renderci tutti protagonisti. “Dagli agricoltori, agli imprenditori, fino a noi consumatori consapevoli, tutti siamo chiamati a fare la nostra parte in una filiera che esige qualità e che può ottenerla in maniera semplice e con i prodotti della nostra Terra” – ha puntualizzato il Presidente.
La dott.ssa Katia Munafò, pediatra e Dirigente Medico del Policlinico di Messina, professionista appartenente al Club Service Lions, invece si è soffermata su tema “Grani antichi e dieta mediterranea, facciamoli conoscere alle nuove generazioni” e sull’importanza della qualità del cibo anche per i più piccoli, L’allarme obesità è ormai alle porte e riuscire a far mangiare sano i più piccoli significa educarli al prodotto buono e di qualità.
Ha chiuso la tavola rotonda, il fiduciario della condotta Slow Food dei Peloritani Tirrenici, il signor Giuseppe La Rosa che si è soffermato sul tema “L’importanza di una rete tra i produttori e il mercato”, tratteggiando le azioni messe in atto da Slow Food.
Il turismo enogastronomico, insomma, può essere davvero volano di economia e non solo. È un nuovo modo di viaggiare che sta conquistando un numero sempre crescente di appassionati, alla ricerca di sapori e di tradizioni autentiche. L’autenticità è identità e proprio in questo contesto il cibo, nel caso specifico i grani duri siciliani, il vino e l’olio assumono un ruolo nuovo, diventando il medium di un territorio, di una cultura e dei valori legati alla terra e alle proprie radici. Ad avere contezza di questo sono certamente le persone, gli amministratori che questi sapori unici e autentici li conoscono bene, da vicino e non fanno altro che promuoverli anche nel loro modo di fare politica. Ma niente sarebbe possibile senza il “braccio armato” degli esperti e senza l’impegno d ciascun cittadino.
A tirare le fila dell’incontro è stato il dr Alessandro Picciolo, referente periferico IRVO – Istituto Regionale Vino e Olio Siciliano che ha illustrato cosa significa validare un prodotto e renderlo importante per il territorio.
Alla fine dell’incontro, in Piazza Stancanelli si è svolto il cooking show con Il Pastaio Matto e la degustazione dei prodotti del territorio e dei vini delle cantine: Antica Tindari, Barone Ryolo, Cambria Vini, Cantine Lipari, Feudo Solaria, Caglio Vignaioli, Paone, Principi di Mola, Planeta, Vasari, Vigna Nica, Tenuta Lacco.