“Nel 2024 tantissimi comuni siciliani in difficoltà finanziarie sono riusciti a stabilizzare i propri dipendenti part-time che erano a tempo determinato: si tratta di oltre 1.200 lavoratori, appartenenti a enti locali di tutta l’Isola che hanno completato le procedure entro il termine di fine anno previsto dalla legge. Un successo anche del nostro sindacato che però non ci lascia completamente soddisfatti, chiediamo alla Regione di convocare un tavolo per trovare le risorse che consentano di portare questi dipendenti a tempo pieno”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Gianluca Cannella del sindacato Csa-Cisal.
“La proroga accordata nel 2023 – continuano Badagliacca e Cannella –
era solo di un anno e quindi le stabilizzazioni vanno necessariamente
completate entro il 31 dicembre. La nostra organizzazione sindacale,
tramite i suoi dirigenti sul territorio, è stata accanto a decine di
comuni che in questi mesi hanno completato le procedure tra cui, per
citarne alcuni, Trabia, Casteltermini, Favara, Acquedolci, Sant’Agata
di Militello, Barcellona Pozzo di Gotto, Caprileone, Librizzi, San
Fratello. Su Porto Empedocle, invece, cercheremo una soluzione di
concerto con la Prefettura. Si chiude così una lunga fase di
precariato in Sicilia che, negli anni, ha riguardato più di 22 mila
dipendenti”.“Questi lavoratori, seppur stabilizzati, rimarranno part-time con una
prospettiva pensionistica al di sotto dell’assegno sociale, pur
ricoprendo nei comuni incarichi di primaria importanza – concludono i
sindacalisti del Csa-Cisal – come ad esempio responsabili di Anagrafe
e Stato civile, degli uffici tecnici e dei tributi, nelle Polizie
municipali e i comuni, specie quelli più piccoli, da soli non hanno le
risorse per portarli a tempo pieno. Ecco perché l’obiettivo adesso è
l’aumento delle ore sino al full-time per implementare i servizi ai
cittadini: per questo chiediamo alla Regione la convocazione di un
tavolo tecnico con tutti gli attori coinvolti”.