Per Castroreale, uno dei Borghi più belli d’Italia, la giornata del 25 agosto rappresenta la festa più importante dell’anno: oggi si è onorato il Santissimo Crocifisso noto come “il Cristo Lungo”.
Quest’anno per i noti motivi legati alle normative per contrastare il Covid-19 non vi è stata la Solenne Processione per le vie del borgo. Tre le celebrazioni in Duomo la mattina seguite da quella delle ore 19.00 mentre la chiesa rimasta aperta ai fedeli fino alle 24.00.
L’istituzione della festa risale al 1854, l’anno in cui una terribile epidemia di colera infierì nella città di Messina, falciando, nello spazio di appena due mesi, circa trentamila persone. Alle prime avvisaglie del male molti messinesi avevano cercato di sfuggire al contagio riparando nelle campagne e nei paesi più vicini della provincia. A Castroreale giunse fra gli altri la signora Giuseppina Vadalà, moglie del cittadino messinese Orazio Nicosia, che allora vi risiedeva per ragione d’impiego.
Appena giunta, la signora si rivelò già colpita dal male e la notizia, diffusasi rapidamente tra la popolazione, che fino a quel momento era rimasta immune, seminò allarme e costernazione. Si pensò di ricorrere in quel grave frangente all’aiuto divino, portando in processione il simulacro del Crocifisso venerato nella chiesa di S. Agata, al quale il popolo era solito ricorrere nelle varie calamità. Quando la processione giunse presso la casa, in cui abitava il signor Nicosia, questi, allontanandosi dal letto, su cui giaceva la moglie ormai moribonda, assistita da un sacerdote, andò ad inginocchiarsi sul balcone e, volgendo gli occhi pieni di lacrime alla sacra immagine, implorò il miracolo.
In quel momento sentì la voce della moglie, che da qualche ora non parlava più, e, corso al capezzale, la trovò seduta sul letto e come tornata alla vita. Il miracolo riempì di gioia la cittadina, nella quale in quell’occasione non si registrò alcun altro caso di colera. A partire da allora la giornata del 25 agosto è stata dedicata al SS. Crocifisso.