Continua l’impegno dell’Amministrazione comunale di Barcellona Pozzo di Gotto nella sensibilizzazione delle giovani generazioni ai temi della legalità e della cittadinanza attiva.
Gli studenti e le studentesse delle Scuole secondarie di secondo grado barcellonesi, come concordato negli incontri propedeutici tenuti dall’Assessore alla Pubblica Istruzione Recupero con i Dirigenti Scolastici, sono stati coinvolti nell’evento “Dal Buio della Storia alla Luce della Memoria. Storie di Umanità tormentata dal male dell’Umanità” che si è svolto all’Auditorium San Vito. All’incontro erano presenti l’assessore Filippo Neri Recupero, insieme al sindaco Pinuccio Calabrò, e la professoressa Michela Di Dio, moderatrice degli interventi.
Storia, memoria, sentimenti, emozioni si sono intrecciati in un’intensa mattinata caratterizzata da riflessioni ma anche da interventi artistici degli allievi. Gli illustri relatori hanno guidato gli studenti in un viaggio nella storia, sottolineando come il passato non debba mai ripetersi, soprattutto in un mondo in cui, ancora oggi, si assiste a ingiustizie e tragedie.
La prima parte è stata dedicata al dramma delle Foibe, con il contributo competente del Cavaliere Gaetano Ruocco, Presidente nazionale dell’ANSI (Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia), il più antico sodalizio della categoria Sottufficiali. Il Cavaliere Ruocco ha sottolineato che “il massacro delle Foibe è una tragedia europea da portare all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale.” Molto emozionanti anche le testimonianze raccolte dagli studenti del “Copernico” in un video e la testimonianza in presenza della signora Cinzia Ruzzier, triestina e allieva dell’Istituto “Leopardi”, che ha trasferito all’assemblea i ricordi tragici e commoventi della sua famiglia, costretta alla deportazione.
Molto appassionato e coinvolgente anche il contributo del commendatore Leone Zingales, vice-presidente nazionale dell’UNCI-Unione cronisti italiani , il quale ha dialogato con i ragazzi con l’efficacia del suo stile giornalistico e grazie ai suoi studi e alla sua lunga esperienza di ricerca storico-sociale. Esperto conoscitore di campi di sterminio e di campi di concentramento, avendone visitati più di trenta, si è dimostrato un valido divulgatore della memoria “che deve essere la linfa perché le vittime innocenti sopravvivano e la barbarie non si ripeta più”.
Sul dovere della memoria e sull’obbligo morale di chiedersi perché sia accaduto tutto questo orrore che ha portato l’Umanità a fare del male alla stessa Umanità, ha infine incentrato il suo contributo l’Onorevole Emanuele Fiano, figlio di Nedo Fiano, uno degli ultimi sopravvissuti di Auschwitz, l’unico della sua famiglia, interamente sterminata. L’atteso incontro con Fiano è stato preceduto dall’intervento non previsto dell’ex procuratore generale Franco Cassata, che ha voluto salutare l’Onorevole. Sulla scia dei ricordi del padre e testimone indiretto delle deportazioni e della Shoah, Emanuele Fiano si è dunque soffermato sull’analisi di una pagina di storia illustrandone in maniera magistrale cause e conseguenze e alternando narrazione e ricordi, riuscendo ad attrarre l’attenzione dei ragazzi, molto interessati e coinvolti.
L’autore del libro “Il profumo di mio padre”, nel silenzio commosso e attonito della sala, ha consegnato il messaggio che quando non ci saranno più i testimoni i giovani hanno il dovere di ricordare e di continuare a raccontare.
Anche i ragazzi hanno avuto nel corso dell’evento la capacità di lasciare in tutti i presenti impressioni positive dando vita ad emozionanti momenti artistici. La musica ha infatti intercalato le fasi del racconto, grazie alle esecuzioni da parte dei gruppi musicali degli Istituti “Copernico” e “Fermi”. Dopo le riflessioni condivise dalle studentesse del Professionale “Ferrari”, è stato protagonista di un intermezzo musicale il maestro Sonny Foschino, della band “I Patriots”. Il musicista ha guidato l’ esibizione del coro dell’IstitutoTecnico “Fermi” che ha portato il pubblico ad immergersi nei valori e nella cultura del popolo ebraico sulle note di “Avadim Ainu” (Fummo schiavi), il brano che si legge ogni anno nella celebrazione serale del Pèsach, la cosiddetta Pasqua ebraica.
Ancora spazio all’arte anche in conclusione con l’interpretazione della poesia “Se questo è un uomo” di Primo Levi, accompagnata dall’intensa esibizione della ballerina Giulia della scuola “Otto Tempi”, diretta dalla maestra Luana Saitta.
L’Amministrazione comunale ringraziando per la collaborazione si è dichiarata profondamente soddisfatta per l’esito dell’iniziativa, pienamente corrispondente all’impegno assunto nell’ambito della progettazione per la promozione della convivenza civile e della legalità. Un evento segnato dunque dalla coralità degli interventi e dalla condivisione unanime di scuole, associazioni, soggetti istituzionali ed esperti perché il buio della storia non si ripeta mai più.