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Si è chiusa in bellezza con tantissima gente lungo la Via Roma a godersi la serata fra bancarelle di giaurrina e musica, la Festa di San Sebastiano, Patrono della città di Barcellona Pozzo di Gotto, che anche quest’anno ha vissuto il suo culmine nella giornata del 20 gennaio, Festa Liturgica del Martire.

E proprio ad indicare il martirio erano i meravigliosi anthurium e garofani posti sulla Vara, una composizione floreale realizzata magistralmente da Giovanni Giunta che ha curato anche l’addobbo degli Altari. Emozionante, nel pomeriggio, il momento dell’uscita della bellissima Effige del Santo dalla porta centrale della Basilica a Lui dedicata e quest’anno, in occasione del Giubileo, una tappa importante della Solenne Processione ovvero la visita alla Casa Circondariale di Via Madia.

A seguire una sosta sul sagrato della Chiesa della Madonna di Fatima con l’accoglienza del Parroco Don Cosimo Genovese, infine il rientro, dopo ben due ore e venti, fra due ali di folla. Ha accompagnato la Processione con le sue marce l’Orchestra Sinfonica del Longano, che si è anche esibita in Piazza Duomo prima dell’ultima Celebrazione Eucaristica, a chiusura della quale è stata impartita la Benedizione con il “Braccio di San Sebastiano”.

In mattinata si era tenuta la Messa Solenne presieduta da S. E. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo Emerito di Reggio Calabria-Bova, alla presenza delle Autorità Religiose, Civili e Militari. Molto forte ed incisiva l’Omelia: «San Sebastiano ci chiama ad incarnare i valori cristiani attraverso la nostra testimonianza, diffondendo il senso del sacro, evitiamo la ripetitività che è un rischio che porta ad un inevitabile appiattimento, ad una superficialità nei gesti».

Fino a tarda sera lungo la Via Roma e nella Piazza Duomo tantissime bancarelle e tanta gente a godersi questi colori e odori, il profumo della Giaurrina su tutto, che da sempre caratterizzano la Festa di San Sebastiano a Barcellona. Nello specifico il dolce, ottenuto dall’impasto di miele e zucchero, e lavorato al chiodo, non può assolutamente mancare nelle tavole di ogni barcellonese e così è stato anche quest’anno.