Abbiamo incontrato presso l’Auditorium San Vito di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) il maestro d’arte Santino Crisafulli, autore delle originalissime minivarette con il fischietto, in mostra proprio nell’Auditorium fino a Pasqua. Sin dal giorno dell’inaugurazione di questa esposizione, domenica 25 marzo, grande successo e riscontro di pubblico per quelle che potremmo benissimo definire “piccoli capolavori d’arte e di artigianato”. Il maestro Crisafulli ha risposto amabilmente ad alcune nostre domande, più che un’intervista una interessante chiacchierata.
Come nasce l’idea di fare questa mostra?
Nel 2007 fotografando le varette di Pozzo di Gotto mi è venuta l’idea di realizzarle ed è partito tutto da lì, infatti un anno dopo ho fatto la mia prima mostra presso l’Oasi di Barcellona P.G.. In seguito ho realizzato anche le minivarette della processione che si svolge a Barcellona, proprio per non creare problemi di campanilismo, essendo io pozzogottese doc.
La domanda che tutti vorrebbero farle: perché si parla di minivarette con il fischietto? Cosa s’intende?
Ogni personaggio che fa parte della mostra (tranne il Cristo in croce e la discesa dalla croce) è un vero e proprio fischietto, ovvero è presente in ogni statuetta una colomba simbolo di pace ma anche dello Spirito Santo che è un vero e proprio fischietto.
Perché proprio un fischietto? Come nasce questa sua passione?
Dice bene, passione. Infatti nel lontano 1999 mi trovavo con la mia famiglia a Santo Stefano di Camastra ed in un negozio vidi esposte 7 statuette in terracotta di Totò, in realtà erano fischietti. Mi colpirono e li acquistai. Da quel giorno ne ho collezionati oltre 950. Così nacque questa mia passione.
Come realizza le minivarette?
Nel 2007 a Catania in un mercatino dell’antiquariato conobbi una coppia di ragazzi, lui calabrese lei tailandese che lavoravano l’argilla, chiesi loro di realizzarmi i volti in modo particolare. Lei inizialmente titubante in quanto buddhista si convinse perché le spiegai che avrei pagato bene il loro lavoro, e aggiunsi che comunque si trattava non di una realizzazione esclusivamente di carattere religioso, ma molto di più, ovvero rilevante sotto il profilo delle tradizioni più antiche e caratteristiche del territorio. Dietro vi è comunque un grande lavoro prima di giungere a questo passo: visita dei magazzini o delle chiese in cui sono custodite le varette, foto alle stesse in modo “nudo”, senza i fiori che spesso coprono la bellezza della vara stessa, realizzazione finale.
Quante sono le minivarette in mostra?
Ci sono tutte e 26 le varette, le 13 di Barcellona e le 13 di Pozzo di Gotto. In più alcune chicche, cioè l’aggiunta dei baldacchini con i sacerdoti, le due bande musicali, alcune confraternite.
Abbiamo notato che nulla è lasciato al caso in questa mostra, in particolare l’allestimento è molto curato, l’ha realizzato personalmente?
Devo dire che le donne in questi casi hanno una marcia in più: riguardo l’allestimento mi hanno aiutato mia sorella, mia figlia e Giulia (l’Editrice Giulia Carmen Fasolo, che ha presentato la mostra) con sua madre. Dal raso rosso sul quale sono poste le minivarette, alle piantine, dai cavalletti all’armonizzare il tutto hanno contribuito in modo rilevante.
Chiudiamo con i complimenti a Santino Crisafulli e con un messaggio alle istituzioni: cittadini di questo tipo vanno valorizzati, coccolati, affiancandoli e sostenendoli fattivamente poiché rappresentano la parte migliore della città.