La Rete Nazionale Antiviolenza “Frida Kahlo” Onlus organizza, per sabato 9 novembre, all’Auditorium Comunale del Parco Urbano “Maggiore La Rosa” di Barcellona Pozzo di Gotto, il seminario dal titolo “Il Codice Deontologico per recuperare senso e alleanze generative: l’Assistente Sociale tra mandato sociale, professionale e istituzionale”.
Per la partecipazione all’incontro, che ha ricevuto il patrocinio gratuito del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto e dell’Ordine Professionale degli Assistenti Sociali della Regione Sicilia, si sono registrati oltre 100 professionisti che hanno a cuore l’aggiornamento professionale.
Il Codice deontologico degli Assistenti Sociali, oltre ad essere uno strumento che orienta l’azione del professionista, è l’immagine della stessa professione perché ne contiene i fondamenti valoriali. Secondo l’art. 5 del codice stabilisce che “la professione si fonda sul valore, sulla dignità e sulla unicità di tutte le persone, sul rispetto dei loro diritti universalmente riconosciuti e delle loro qualità originarie, quali libertà, uguaglianza, socialità, solidarietà, partecipazione, nonché sulla affermazione dei principi di giustizia ed equità sociali”. Essere al servizio della persona, del suo benessere e di quello sociale è quindi elemento centrale attorno al quale il Codice deontologico declina il sistema di responsabilità che sottende la professione di Assistente Sociale.
“L’invito che ci è stato rivolto da diversi Assistenti Sociali – afferma il Centro Antiviolenza in una nota – affinché fosse organizzata una riflessione su tali tematiche, ha spinto la Rete Nazionale Antiviolenza “Frida Kahlo” Onlus a proporre questo seminario non tanto come una giornata in cui illustrare l’articolato del codice, ma quanto il contenuto, i principi e i valori su cui si basa la professione. Essi restano la bussola dell’agire del professionista, guida orientativa, documento vincolante, dando senso, direzione e motivazione ad una scelta. Nel nostro Centro Antiviolenza, oltre a numerose operatrici, ci sono anche diverse assistenti sociali che sostengono la donna nel percorso di fuoriuscita dalla violenza”.
Secondo l’articolo 6 del già citato codice, la cui ultima versione risale al 2009, “La professione è al servizio delle persone, delle famiglie, dei gruppi, delle comunità e delle diverse aggregazioni sociali per contribuire al loro sviluppo; ne valorizza l’autonomia, la soggettività, la capacità di assunzione di responsabilità; li sostiene nel processo di cambiamento, nell’uso delle risorse proprie e della società nel prevenire ed affrontare situazioni di bisogno o di disagio e nel promuovere ogni iniziativa atta a ridurre i rischi di emarginazione”. Una scelta di campo, certamente impegnativa e complessa ma importante, è aver scelto di porsi a servizio della persona, specie di quella fragile; stare dalla parte degli ultimi, dando voce a chi non ha voce, impegnarsi come cittadino e come professionista per costruire, seguendo l’indirizzo e attenendosi alle indicazioni vincolanti presenti nel codice, una società più giusta, libera e solidale. Anche questo è il mandato dell’Assistente Sociale.
La struttura portante, su cui si basa il lavoro sociale svolto da parte degli operatori della relazione d’aiuto, continua a reggersi su un’impalcatura non solo solida e attuale, anche perché impregnata da sani principi etici e valoriali, ma necessaria per dare rappresentanza pubblica ad una domanda di aiuto, per poter accompagnare e supportare le persone, per attivare le risorse delle comunità e per promuovere un cambiamento. Tale cammino, però, spesso presenta ostacoli e criticità che rallentano l’operatività dell’assistente sociale. In tal senso, un confronto aperto e orizzontale della comunità scientifica, che parta anche dai bisogni reali degli assistenti sociali e dalle loro condizioni di lavoro, può produrre un dibattito sul cambiamento e la costruzione di nuove prospettive.
Il programma previsto per la giornata, che avrà inizio alle 8.30, si aprirà con la registrazione formale dei partecipanti. Seguiranno i saluti istituzionali dell’avv. Angelita Pino, Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Barcellona P.G., del presidente dell’Ordine Professionale degli Assistenti Sociali dott. Giuseppe Graceffa e della dott.ssa Maria Baronello consigliera dello stesso CROAS.
A seguire, l’avv. Maria Rita Ielasi, consulente legale di Frida Onlus, interverrà con una relazione dal titolo “Il Codice deontologico per dare riconoscimento e direzione alla comunità professionale per non smarrirsi nel lavoro quotidiano. Differenze e similitudini tra codici deontologici di diverse professioni”.
Alle 11,30 toccherà al dott. Federico Miragliotta, avvocato e coordinatore di strutture di accoglienza, che relazionerà su “approccio emergenziale delle politiche italiane sull’immigrazione. L’umanizzazione dei servizi di accoglienza ed integrazione tra mandato istituzionale e dimensione etica”.
Dopo la pausa pranzo, alle 14.30 prenderà la parola l’assistente sociale Maria La Spada, con un intervento dal titolo “L’agire professionale: fare sintesi tra i diversi mandati”.
Alle 15.00 sono previsti degli interventi programmati di assistenti sociali che operano sul campo, affinché possano raccontare le loro speranze e le loro difficoltà nell’agire professionale quotidiano.
Alle 16.00 sarà il momento del tanto atteso appuntamento con il prof. Vincenzo Cicero, docente di filosofia teoretica presso l’Università di Messina, che si occuperà di “Filmanalisi: “Cogliere la dimensione etica quando il cinema parla della professione degli assistenti sociali”.
Infine, molto importante, sarà somministrato un questionario – la cui compilazione è anonima – per permettere l’emersione dei bisogni degli assistente sociali nei luoghi in cui operano a diverso titolo. I risultati saranno resi pubblici al fine di rendere migliori i servizi e di evidenziare le criticità da fronteggiare.
L’Ordine Professionale degli Assistenti Sociali ha riconosciuto all’evento 6 crediti di natura deontologica e 3 crediti di natura formativa. La segreteria scientifica è curata dalla dott.ssa Lucia Crisafulli, assistente sociale e coordinatrice del Centro Antiviolenza, e da Maria La Spada, assistente sociale dello stesso CAV. L’incontro sarà moderato da un’operatrice volontaria.