Catena Fiorello Galeano ha ormai un rapporto privilegiato con Barcellona Pozzo di Gotto e la sua ennesima venuta nella città del Longano, in questa circostanza nel bellissimo scenario naturale che è la Villa ‘Primo Levi’, nel tardo pomeriggio di giovedì 5 agosto 2021, ha riscosso un prevedibile successo.
L’Assessore alla Cultura Avv. Viviana Dottore, che ha organizzato la serata insieme a Demea Eventi , prima di passare alla presentazione del libro ‘Amuri’ ha dato la parola alla giornalista Alessia Trovato che aveva il piacere di fare un’intervista alla Fiorello e che le ha donato un mazzo di fiori ricevendo dalla stessa un dono.
La Trovato ha chiesto innanzitutto perché il libro fosse ambientato ad Alicudi, uno scrigno della Sicilia. “È il posto perfetto per raccontare questa storia difficile, nel senso delle difficoltà che ha vissuto la famiglia della protagonista, – ha dichiarato Catena – una ragazza che arriva da una famiglia di genitori separati che per 25 anni si sono fatti la guerra, senza farsi sconti. Succede che a un certo punto Isabella ha la necessità di chiarire la situazione familiare, ciò che è successo nel passato ed approfitta di una crisi matrimoniale personale, per cercare di capire un po’ di cose, perché comprende che la difficoltà del suo matrimonio è l’ultima parte di qualcosa che si è verificato in precedenza e quindi va lì, in quella isola dove tutto è difficile, un’isola difficile, perché le comodità non ti stanno a aspettare. Solo scalini. Non puoi ripararti da nessuna parte.
Pensate che la luce nelle case è arrivata negli anni’ 90 un posto ideale per raccontare le difficoltà, ma anche la meraviglia. Perché è vero che farai su e giù per questi gradini, ma quando ti affacci da una di quelle case vedi la meraviglia del Creato. Immaginati tutto l’arcipelago delle Eolie davanti a te e quindi, è vero che per arrivare al diapason al punto massimo della bellezza devi attraversare tante e tante difficoltà. Combattere.Tu lo sai cosa significa combattere ogni giorno. Però poi magari sentiamo qualcosa di più grande che sta sopra di noi.
Alessia Trovato ha poi chiesto alla Fiorello quale fosse la morale del proprio libro. “Ti devo deludere Alessia perché i miei romanzi non hanno una morale, anzi io sto ben attenta a che non l’abbiano perché confido molto nell’intelligenza emotiva del lettore, l’unico che estrapola qualcosa. È come una seduta di psicanalisi, è come un terapeuta, non è che lo psicanalista ti dice tu devi fare così, non ti dà il consiglio che ti dà l’amica, è una chiacchierata che fai parlando di cose importanti. Diciamo che lui ti porta a fare le strade che capisce che possono essere importanti. Io cerco di fare questo con il lettore, cerco di accompagnarlo verso dei sentieri, però poi è il lettore che deve fare tutto.Tutti trovano qualcosa d’importante, di personale per loro, però lo trovano da soli. Lascio al lettore tutto il lavoro da fare dopo, e ciò viene naturale perché ognuno adatta le proprie esperienze alla storia e quindi qualcuno si ricorda di un momento difficile della propria famiglia, qualcuno col proprio marito, qualcun’altro di quando ha avuto per la prima volta il coraggio di prendere un traghetto, un aereo, una macchina, una bicicletta, di quando ha imparato a camminare da solo. Però occorre il coraggio di dire basta, rompiamo la catena dell’ipocrisia familiare e diciamo la verità, come fa Isabella.”
Catena Fiorello ha quindi evidenziato come abbia cambiato il finale del romanzo inserendo la tappa palermitana, con Sferracavallo e Mondello ed infine si è sorpresa che Alessia la conoscesse così bene, dopo che quest’ultima le ha chiesto del suo rapporto con Artena, cittadina vicino Roma: “Artena mi ha adottato felicemente. Non mi chiedete il perché, non lo so. Lì ho conosciuto una signora che mi ha raccontato di non aver mai letto un libro nella sua vita a parte quelli scolastici e cominciò proprio venendo alla presentazione organizzata dal comune di Artena in quanto si innamorò di “Picciriddda”.
C’è tempo per l’ultima domanda di Alessia che chiede all’autrice cosa sia per lei l’amore e Catena risponde: “È bellissimo ed è declinato in tre maniere: genitori, Pepè (il cane), Paolo. Ma Pepè viene prima di Paolo. Quindi ha raccontato di quando fu operata al seno e del bellissimo anestesista, somigliante al noto Kabir Bedi alias Sandokan, “uno che lo vede si anestetizza da solo, praticamente sviene”, quindi delle tante immaginette di Santi e della immancabile foto di Pepè. Ringraziamenti e complimenti all’intervistatrice d’eccezione Alessia Trovato che ha praticamente monopolizzato la prima parte della presentazione.
A questo punto ha preso la parola l’Assessore Viviana Dottore che ha dato il benvenuto alla scrittrice ringraziandola per questo suo ritorno a Barcellona, ed ha anche ringraziato la Demea Eventi per aver collaborato fattivamente alla riuscita di questo appuntamento. La Dottore ha così proseguito: “Ti faccio veramente i miei affettuosi complimenti perché mi hai fatto affezionare ai tuoi personaggi. Ho letto tutti i tuoi libri, ti ho conosciuta con “Amuri”, li ho letti quasi tutti. Che dire… sono rimasta piacevolmente colpita perché hai un modo di scrivere spiccatamente originale e una semplicità garbata e elegante che rimane impressa, questo volevo dirtelo. Allo stesso tempo dai libri, dalle tue pagine, dalla tua scrittura si nota che la penna che scrive è quella di una donna per la sensibilità che utilizzi e soprattutto perché trapela tutto il tuo argento vivo, una persona che sicuramente rapisce. Io volevo fare arrivare il mio pensiero e ti porto i saluti del nostro primo cittadino, il sindaco Pinuccio Calabrò che non è potuto essere con noi per altri impegni. Porto anche i saluti di tutta l’Amministrazione comunale che qui rappresento e lascio a te la parola e la presentazione del libro, in quanto questa platea non vede l’ora di sentirti raccontare “Amuri.”
Una soddisfatta Catena Fiorello ha così esordito: “Mi hai fatto un bel po’ di complimenti e questo non può che farmi piacere. È bello no, sentirsi dire hai fatto un bel libro. Allora devo dire una cosa, in questi giorni, in queste settimane il libro si vende. Oggi con i social è difficile camuffare, dire delle cose, raccontarsi delle cose che non esistono. Il libro sta avendo una strada felice, questo l’ho sentito fino dal primo giorno, lo capivo perché mi taggavano da tutte le librerie d’Italia, da Savona, da Milano, da Cuneo, chiaramente dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Puglia, erano tanti i librai italiani che ci tenevano a farmi sapere che stavano promuovendo questo libro che trovavano bello. Io un po’ sentivo, sto libro sta avendo un esploit pazzesco. Da subito è entrato prepotentemente nella top ten, è un discorso più commerciale che a me interessa poco perché guardo più la parte emotiva, mi interessa il lettore, il rapporto.
“Amuri” parla un po’ di noi, dei non detto nelle famiglie, è la storia di Isabella, una ragazza di 35 anni in crisi con il marito Giulio, un chirurgo importante. Ha una bella carriera davanti, vive una crisi familiare un po’ forte, è al punto in cui o si lasceranno per sempre o ci sarà una chance e ricostruiranno tutto. Però nell’ultima lite lei lo caccia via di casa rimane da sola e si dice: sai che c’è approfitto di questo momento, forse il più buio della mia vita perché mi riporta a un’altro dei miei momenti più bui perché questa crisi matrimoniale è sicuramente collegata, strettamente collegata, alla mia vita di quando vivevo con i genitori, perché lì si sono formati dei nodi terribili, adesso è il momento che io inizi a vedere che cosa è accaduto lì e che cosa posso aggiustare, se siamo ancora in tempo. Così decide e va a Alicudi. Quindi è la storia di una figlia che vuole mettere in salvo la propria famiglia per salvare quella sua di famiglia nuova. Attenzione dover salvare la propria famiglia non significa rimanere insieme al marito, perché a volte per salvare ciò che di bello c’è stato bisogna dirsi la verità anche quando è finita. Anche quella è una forma di amore e di rispetto.
A questo punto la Dottore ha indicato la parte da lei preferita del libro ed il dialogo si è fatto sempre più intenso con la Fiorello che ha parlato dei momenti importanti nella vita di ciascuno di noi, in positivo e in negativo, che spesso ci perdiamo e ne capiamo l’importanza dopo, quando non possiamo più recuperare. La protagonista del libro va ad Alicudi e non è un caso, è stato lì che fu felice per l’ultima volta, che vide i suoi genitori insieme amarsi, proteggersi, toccarsi, guardarsi con amore. Dopo quell’estate finì tutto. E passarono anni interi a farsi la guerra, incredibile. Ritrovò suo padre solo dopo 25 anni facendo ritorno ad Alicudi, luogo in cui tutto parla, oggetti, fogli, fotografie, lettere parlano di tutto. Nelle crisi rimettere insieme è spesso utopia ma ristabilire il rispetto sì, onorano l’amore che è stato, che ha generato qualcosa, due figlie.
A questo punto l’Assessore Viviana Dottore ha chiesto a Catena quanto vi fosse di Isabella in lei e viceversa… “Non lo so di me, sicuramente c’è. Io fortunatamente ho una famiglia che ha tutta un’altra storia, ma mi diverto a entrare in personaggi difficili, in effetti tutti abbiamo vite travagliate, difficoltà ed a volte più è grande la croce che portiamo più teniamo a nasconderla, di solito quelli che si lagnano così tutto il giorno sono proprio quelli che non hanno niente. Chi ha problemi gravissimi tende sempre a nasconderli ed a non appestare l’umanità. Io l’ho visto per esperienza personale.Io mi sono innamorata di questa ragazza scrivendo, ma non so se mi assomiglia Isabella, sicuramente nel coraggio e nella temerarietà anch’io sono così.
Altra interessante domanda dell’Assessore alla Fiorello è stata quali fossero tre parole chiave per lei… “Famiglia, rinascita, bellezza e tanta tra parentesi Sicilia. Abbiamo presentato questo romanzo a Taormina una serata da mille e una notte, all’hotel “Excelsior” io, il giornalista del Corriere della Sera Felice Cavallaro e Nadia Terranova che è un autrice contemporanea molto apprezzata, intellettuale, una gioralista ecc. A un certo punto si parlava di “Amuri” e mi facevano varie domande. La Terranova mi disse: “Ma lei parla ossessivamente della Sicilia, vede solo Sicilia. Molti siciliani hanno questa peculiarità, ma lei è veramente ossessionata. In effetti io i miei romanzi li ambiento in posti che mi piacciono, io non sento la necessità di spostarmi da casa mia perché oggettivamente posto più bello della Sicilia non c’è.
La Dottore ha proseguito chiedendo all’autrice: Cosa vuoi che ai lettori rimanga di “Amuri”? “Prima di tutto è successa una cosa molto bella mentre entravo a Barcellona, due ragazzi Alessio e Claudia vengono qui e mi chiamano e mi dicono di esser stati ad Alicudi per colpa mia, per il mio romanzo. Tutti conosciamo le Eolie, chi non è stato a Lipari, a Vulcano, a Panarea, ma in pochi ad Alicudi, che è un isola che esiste ma non c’è, è quasi un isola magica. Esiste ma non c’è, non si fa prendere, non si fa catturare. È l’unica Isola nella quale potevo ambientare questa storia di rinascita, di passione e di fatica.
In chiusura Catena Fiorello ha letto un passo del libro per l’Assessore a coronamento di questo bellissimo dialogo a due che ha interessato ed incuriosito il numeroso pubblico presente. E Viviana Dottore ha così concluso: “Ti ringraziamo tanto per questa serata, è stata molto bella e credo di parlare a nome di tutti, la gente ti vuol bene e ti percesce così. Questo piccolo pensiero è per te.”
Un bellissimo mazzo di girasoli che Catena porterà al papà. C’è tempo per qualche foto ed il firmacopie, niente baci e abbracci, purtroppo, siamo ancora in tempo di pandemia. Ma questa è stata una serata ben riuscita.
(Foto di Pino Cordaro).