Otto consiglieri comunali della città del Longano chiedono la revoca degli aumenti delle indennità dell’Amministrazione guidata da Pinuccio Calabrò: Giuseppe Abbate, David Bongiovanni, Raffaella Campo, Antonio Mamì, Angelita Pino, Ilenia Torre, Melangela Scolaro, Gabriele Sidoti. Depositata la mozione.
Nel documento a firma dei consiglieri si legge:
“Al sig. Presidente del Consiglio – Angelo Paride Pino
Al sig. Sindaco della Città di Barcellona Pozzo di Gotto – Giuseppe Calabrò
premesso che
* l’art. 13, comma 51, L.R. 13/2022 prevede che gli enti locali della Regione possano, con oneri a loro carico, incrementare l’indennità di funzione dei sindaci metropolitani, dei sindaci, dei vicensindaci, degli assessori e dei presidenti dei consigli comunali;
* con delibera di Consiglio Comunale n. 29/2018, il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto approvava il piano di riequilibrio finanziario pluriennale, ex art. 243 bis D.Lgs 267/2000 per la durata di 20 anni, in conseguenza della grave situazione finanziaria dell’ente, non più gestibile attraverso gli strumenti di gestione ordinaria;
* con delibera di Consiglio comunale n. 11/2021 il piano di riequilibrio finanziario pluriennale veniva rimodulato in anni 15;
* con delibera di Consiglio comunale n. 21 del 27.07.2022, il piano di riequilibrio veniva nuovamente rimodulato, certificando una massa passiva pari ad € 47.928.362,64, a cui deve sommarsi la restituzione del fondo di rotazione ex art. 243 ter per l’importo di € 12.446.100,00 e, dunque, per un totale di € 60.374.462.74;
* a tutt’oggi la procedura è in corso e si attende l’esito del vaglio da parte della Corte dei Conti;
* con determinazione n. 787 del 23.12.2022, l’ente comunale provvedeva a rimodulare l’indennità di funzione per il sindaco, il vicesindaco, gli assessori ed il presidente del consiglio comunale, avvalendosi della facoltà di incremento delle indennità prevista dall’art. 13, comma 51, L.R. 13/2022 e prevedendo un adeguamento al 45% a far data dall’1.07.2022, al 68% a far data dal 1.01.2023, al 100% a far data dal 1.01.2024;
ritenuto che
* l’ente comunale ha fatto ricorso alla procedura di riequilibrio, sussistendo “squilibri strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario”, non fronteggiabili attraverso gli ordinari strumenti previsti dagli articoli 193 e 194 del TUEL;
* l’incremento delle indennità per gli Amministratori delle Regioni a Statuto ordinario è finanziato con apposito fondo statale. E’ difatti prevista, a titolo di contributo, una compensazione a carico delle Stato a partire dal 2022 idonea a ristorare i Comuni degli oneri conseguenti, laddove invece gli incrementi delle indennità degli amministratori locali della Regione Sicilia gravano sui bilanci degli Enti stessi;
* l’incremento delle indennità degli amministratori locali della Regione Sicilia è meramente facoltativo, essendo demandato dalla stessa leggere regionale ad una scelta discrezionale degli amministratori stessi;
* pertanto, le somme da impegnare a copertura dell’aumento delle indennità non possono considerarsi obbligatorie per legge;
* non si rinvengono atti amministrativi in cui l’Amministrazione comunale abbia manifestato la volontà di avvalersi delle facoltà di cui all’art. 13, comma 51, L.R. 13/2022 , non potendosi in tal senso ritenersi idonee le mere dichiarazioni pubbliche;
* che la grave situazione finanziaria dell’ente certificata dall’adozione del piano di riequilibrio e dal parere reso dal Collegio dei revisori dei conti in ordine al bilancio previsionale triennale 2022/2024, unitamente alla crisi che il nostro territorio sta indiscutibilmente attraversando, rende inopportuno l’incremento delle indennità di funzione, peraltro con efficacia retroattiva e con oneri a carico del bilanciopropongono
al Consiglio Comunale la seguente
mozione
impegnare il Sindaco e la Giunta a predisporre quanto sia necessario al fine di revocare la determina n. 787 del 23.12.2022, non aumentando le indennità di funzione”.