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Il poeta Antonio Ferragamo di Apice (Benevento) con la poesia “La vita passa e noi…” si è aggiudicato il XIV Premio Internazionale di “Poesia Circolare”, la cui Cerimonia di Premiazione si è tenuta nella serata di sabato 10 agosto 2024 nella bellissima location del Giardino del Museo Epicentro di Gala, a Barcellona Pozzo di Gotto.

Premio della Critica ad una barcellonese, la Prof. Maria Morganti Privitera con la poesia “Sicilia” mentre il Premio Speciale “Milena Milani” se lo aggiudica la palermitana di Misilmeri Rosanna Badalamenti con “Ho voglia di allargare il cielo con le mani”. Seconda classificata Luisa Di Francesco di Taranto con “Parole pulite”, terzo Giuseppe Gaudino di Salemi, Trapani, con “Il mio domani”.

Sette le “Menzioni di Merito”: Francesco Conti “Tra le mie valli”, Maria La Bianca “Come perle”, Felicia Lo Cicero “La guerra è un problema di Giustizia”, Carlo Sorgia “Turbinio di sensi”, Alexandra Firita “Un vuoto bianco”, Stefano Baldinu e Graziella Di Bella “Oltre l’apparenza”, Eleonora Vinaccia “Di sole e d’occhi”.

La commissione esaminatrice presieduta dalla Scrittrice e Saggista Prof.ssa Patrizia Zangla, e composta dal giornalista Alfredo Anselmo, dall’artista e poetessa Salva Mostaccio, dalla scrittrice Katia Trifirò, e dalla storica dell’arte Valentina Certo, dopo una attenta analisi delle 102 poesie in concorso ha selezionato gli autori delle 12 poesie che si sono giocati i Premi e le Menzioni Speciali ricevendo ciascuno una targa, un Attestato e una Mattonellina.

La serata è stata presentata dalla Docente Universitaria Katia Trifirò e si è aperta con una performance curata proprio dai padroni di casa Nino Abbate e Salva Mostaccio, preceduta dall’illustrazione da parte del fondatore e direttore di Epicentro dell’Estate Circolare 2024 apertasi con l’omaggio a Carla Accardi e proseguita con l’Impronta d’Autore di Katia Ricciarelli, quella di Giuditta R, l’evento Mutu e questo che è il penultimo (si chiuderà il 21 settembre con la presentazione di un libro sulla storia della collezione del Museo Epicentro).

Tornando alla performance, Abbate, dopo avere descritto il cerchio al centro del giardino “La Piazza degli Eroi” ha letto il testo scritto in modo circolare che sta praticamente ad indicare come in ogni piazza vi siano persone che lottano per luoghi che sono i nostri luoghi profanati, vilipesi, oltraggiati nella loro bellezza materiale e spirituale. Quindi lo stesso Abbate ha descritto con cura l’installazione posta al centro ovvero “Il Cerchio corroso dal Tempo”, formato da una sedia trovata sulla spiaggia, da un cerchio del quale si notava solo una piccola parte sotto la sabbia e che si trovava nei fondali marini chissà da quanto tempo e da una stella realizzata da Salva in occasione di questo 10 agosto Notte di San Lorenzo o delle stelle cadenti.

Su tutto ciò Salva Mostaccio ha scritto di getto e ne è venuta fuori una poesia meravigliosa che lei stessa ha letto e nella quale è  proprio questo cerchio corroso dal tempo a parlare in prima persona, ci racconta di aver vissuto per anni nel mare bello ma a volte anche pericoloso e portatore di morte ma ad un certo punto ritrovato da un marinaio che altri non è che quel Pescatore di Stelle che è Nino Abbate. Lo riporta alla Madre Terra in un trionfo del bene sul male, della luce sulle tenebre, un grande Amore che trionfa.

Dopo questo intenso momento ha preso la parola la Presidente della Giuria Prof.ssa Patrizia Zangla che, nel suo intervento, ha prima spiegato cosa significhi poesia circolare e perché sia fondamentale questo particolare che è la vera essenza del Premio, quindi ha poi letto e commentato un passo del Gattopardo nel quale viene descritta l’essenza dell’essere siciliani, in definitiva un popolo nel quale da sempre la vanità è più forte della miseria, ritratto spietato ma vero.

Oltre gli autori premiati erano presenti alla cerimonia di premiazione alcuni poeti non vincitori (Felice Mancuso, Sebastiana Parisi, Salvatore Calabrò, Giuseppina Turiano, Girolamo Squatrito) che hanno declamato le proprie poesie ricevendo un piccolo dono in terracotta, realizzato da Nino Abbate. Sono stati proprio loro la pagina più bella della serata perché la loro presenza ha testimoniato che si è tutti vincitori quando a trionfare è la poesia, le graduatorie lasciano il tempo che trovano e sono frutto delle scelte di determinate giurie che magari scelgono in base a sensibilità individuali.

 

La serata si è chiusa con la visita dei presenti alle opere e agli allestimenti legati al già citato evento “Mutu”, che si trovano sia nelle sale del Museo che nel Giardino che nello Studio d’Arte. Infine un sostanzioso rinfresco con buffet protrattosi fino a tarda sera il degno coronamento di una serata ben riuscita nel nome dell’Arte e della Cultura.