Il Copernico ha aderito ad un progetto educativo contro le dipendenze dalle due d: digitale e droga. L’incontro si è tenuto lunedì scorso presso l’aula magna, ed ha coinvolto gli alunni delle classi 3^al, 3^bl, 3^ql, 3^bi, 3^ct e 2^ql.
La dirigente dell’istituto, prof.ssa Angelina Benvegna, dopo i saluti di rito, ha parlato della scuola come il fulcro della società, nella quale non si può rimanere avulsi dal contesto sociale in cui si vive, ma bisogna lavorare in sinergia con le famiglie, gli operatori sociali, le forze dell’ordine, per formare dei cittadini consapevoli e non renderli sudditi delle varie dipendenze.
L’incontro ha visto la partecipazione del sindaco, avv.pinuccio calabro’, che avvalendosi della sua esperienza di avvocato penalista, ha sottolineato come si inizia in maniera leggera, magari fumando una canna e approdando, spesso,in una sorta di climax ascendente, all’eroina, all’aids…alla morte.
Tutte le componenti delle forze dell’ordine, l’ispettore cianciolo del commissariato di polizia di Barcellona PG, il luogotenente Paratore della guardia di finanza, il luogotenente Mucella della compagnia dei Carabinieri, hanno dato il loro pertinente ed esaustivo contributo, concordando che bisogna prevenire, aiutare i giovani a destreggiarsi nella giungla dei social e stare attenti a non entrare nel tunnel della droga ,che adesso ha le sue trappole in rete e non solo negli angoli bui delle citta’.
La relatrice dottoressa Tommasa Barraco, pedagogista messinese, attraverso un apporto multidisciplinare, ha analizzato i problemi legati all’abuso di droghe, evidenziandone gli effetti fisici, sentimentali ed emotivi.
ha sottolineato co me la fragilita’ di molti giovani oggi piu’ che mai sia una problematica importante. Le famiglie spesso sono assenti dal punto di vista affettivo, oberate da mille impegni, altre sono disfunzionali, altre incapaci di sostenere da sole le istanze dei figli. Molti giovani creano cosi’ delle dipendenze dal mondo digitale, dalla droga, diventando aggressivi, irascibili, apatici, borderline e, nel peggiore dei casi, isolati dal resto del mondo, come gli hikikomori.
La dott.ssa Barraco ha sottolineato il modello educativo salesiano, fatto di studio, sport, musica , aggregazione, socialita’, antitodi sani al malessere giovanile.
L’uso smodato della navigazione in rete è devastante ed è stata paragonata all’uso di stupefacenti per la sua capacità di alterare comportamenti e relazioni sociali, nonchè danni al cervello.
E’ intervenuta anche una giovane psicologa Raissa Martelli, la quale ha illustrato i pericoli del cyberbullismo e le sue conseguenze sugli adolescenti vittime di tale fenomeno.
I ragazzi hanno partecipato con interesse all’incontro/dibattito, ponendo delle domande ed esternando i molti dubbi di un’eta’ evolutiva piena di insidie ed incertezze.
Che fare? Supportare, aiutare i nostri giovani a crescere, facendo capire loro i vari pericoli insiti sui vari social, dove spesso l’anonimato favorisce trappole allettanti quanto insidiose.
Se un tempo si diceva ”non accettare caramelle da sconosciuti”, oggi dobbiamo dire ai nostri giovani di non accettare pedissequamente ed in maniera acritica tutto quello che circola in rete. Sicuramente questo incontro ha dato un input alla riflessione ed al senso di responsabilita’ dei nostri giovani, puntando su una scuola di qualita’, attenta non solo alla formazione culturale, ma anche a quella emozionale ,perche’ saranno loro le colonne portanti della societa’ del futuro.