La Tenenza della Guardia di Finanza di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) ha scoperto, nei giorni scorsi, una maxi-evasione fiscale perpetrata da una società cooperativa con oltre duecento lavoratori dipendenti la quale aveva stabilito da alcuni anni la propria sede nella omonima città, proveniente dalla regione Lombardia, e che operava su tutto il territorio nazionale.
L’articolato sistema di frode realizzato da tale impresa, che operava nel settore della pulizia degli edifici, è stato individuato dalle Fiamme Gialle grazie a innovativi ed efficaci sistemi di incrocio dei dati contenuti nelle banche dati in uso. Infatti gli indagati, al fine di sfuggire ai controlli del fisco e di sottrarre all’imposizione i ricavi conseguiti, avevano posto in essere molteplici condotte fraudolente, tra cui la mancata presentazione di valide dichiarazioni ai fini delle imposte dirette, dell’IVA e dell’IRAP, il fittizio avvio della liquidazione societaria, il trasferimento della sede da una regione all’altra e la presentazione di modelli IVA riportanti costi mai sostenuti, al fine di generare crediti d’imposta inesistenti. L’attività ispettiva svolta dai finanzieri barcellonesi sulla corposa documentazione emersa dalle banche dati ed elaborata mediante software appositamente ideati per la lotta alla criminalità di tipo economico, ha permesso di confutare la natura giuridica di “cooperativa”, con le relative agevolazioni fiscali, e di ricostruire una base imponibile I.R.A.P. di oltre quindici milioni di euro sottratti a tassazione, ricavi non dichiarati per circa quattordici milioni di euro, ritenute non operate e/o non versate per sessantamila euro, compensazioni mediante crediti d’imposta inesistenti per un milione di euro e, infine, IVA relativa e dovuta per oltre tre milioni di euro. Inoltre, nel corso degli accertamenti finalizzati alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, i militari della Guardia di Finanza hanno constatato il sistematico “svuotamento” delle risorse economiche della cooperativa, finalizzato a renderla inadempiente nei confronti dell’erario. Difatti è stata accertata la sottrazione di quasi seicentomila euro dal conto corrente societario effettuata, in meno di un anno, dall’amministratore pro tempore attraverso l’emissione di sessantaquattro assegni intestati a se stesso. L’amministratore e il liquidatore della cooperativa, entrambi di origini lombarde aventi 52 e 41 anni, sono stati denunciati alla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto per i reati di omessa dichiarazione, dichiarazione infedele, indebita compensazione mediante crediti inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. La Guardia di Finanza, organo di polizia giudiziaria con competenze specialistiche in campo tributario, conferma con questa operazione il suo impegno quotidiano per contrastare la criminalità economica e garantire condizioni di equità e giustizia. L’evasione e le frodi fiscali, infatti, alterano le regole del mercato e producono effetti negativi sull’economia, danneggiando non solo le risorse finanziarie dello Stato, ma anche i cittadini e gli imprenditori onesti.