Condividi:

“Internalizzare i servizi sociali anche alla Città Metropolitana così come è stato fatto 5 anni e mezzo fa al Comune di Messina con la costituzione della Messina social city!” E’ questa la proposta del consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, che indirizza al sindaco Basile nella sua qualità di sindaco metropolitano.

La recentissima vicenda del mancato avvio del servizio di assistenza degli alunni disabili nelle scuole superiori di competenza della Città Metropolitana che ha lasciato a tutti parecchia amarezza – evidenzia Gioveni – purtroppo non è isolata, perché negli anni, la gestione affidata alle cooperative, i vari cambi di appalto e quindi i tempi tecnici che occorrono per le gare e per i successivi affidamenti, si sono sempre rivelati deleteri per questi ragazzi e per le loro famiglie, non certamente per responsabilità delle stesse cooperative, ma del sistema spesso arraffazzonato di gestione indiretta dei servizi previsto in seno all’ex Provincia.

Nonostante le ultime rassicurazioni giunte alle famiglie secondo le quali il servizio inizierà ormai a breve – prosegue il consigliere – è evidente che il problema resta, proprio perché è strutturale!

Come è noto la Città Metropolitana non è governata dalla politica essendo da anni un Ente spoglio di organi democraticamente eletti, ad eccezione dell’unica guida politica rappresentata appunto dal sindaco del comune capoluogo.

A tal riguardo, quindi, sarebbe certamente auspicabile – aggiunge convinto l’esponente di FdI – che il sindaco metropolitano Basile valutasse di avviare uno studio di fattibilità economica ed amministrativa finalizzato ad istituire a medio termine il servizio di gestione diretta dei servizi sociali anche alla Città Metropolitana, alla stessa stregua di come vengono gestiti i servizi al Comune di Messina, anche perché la mappatura dei bisogni all’ex Provincia è certamente più limitata rispetto alla varietà di servizi di competenza comunale.

Perché non pensare di creare, quindi, anche a Palazzo dei Leoni una mini azienda speciale o una sorta di consorzio che gestisca direttamente i pochi servizi in capo alla Città Metropolitana? – si chiede il consigliere.

Comprendo che il percorso non sia semplice e soprattutto di immediata attuazione – conclude Gioveni – ma ritengo che il tentativo vada fatto nell’interesse della continuità e dell’efficienza di servizi rivolti a tutte le categorie svantaggiate che non rientrano nella sfera di competenza comunale, naturalmente avvalendosi inizialmente del personale delle cooperative, così come venne fatto con la nascita della Messina social city attraverso l’applicazione dell’art. 37 del CCNL delle cooperative.