Il cast è poi formato da Gianmarco Franchini, Federico Tocci, Chiara Celotto, Alessio Moneta, Riccardo Lai, Marco Felli, Cristian Di Sante e Filippo Tirabassi.
Questo è il primo film da autore e regista per Zingaretti, che dichiara: “La casa degli sguardi parla del dolore, ma non in termini negativi, ma come ingrediente necessario per la felicità, perché dolore e gioia sono fatti della stessa materia. Un film sulla poesia, sulla bellezza e sulla loro capacità salvifica. Si parla di genitori e figli e della capacità di stare, come atto di amore più puro. È un film sull’amore e l’amicizia, che possono farti ritrovare la strada di casa. È un film sul lavoro, che radica e identifica, e sulle persone che lo nobilitano. Un film sulla vita, dove c’è sempre un motivo per resistere, sulla speranza e sulla capacità dell’uomo di risorgere. Il mio film è una casa di tanti sguardi che ho visto, sostenuto, evitato, adorato, temuto, sperato”.
Luca Zingaretti presenterà al pubblico messinese il suo lavoro e, al termine dell’incontro, è prevista la proiezione del film.
Trama: Marco ha 20 anni e una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo, scrive poesie, e cerca nell’alcool e nelle droghe “la dimenticanza”, quello stato di incoscienza impenetrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere.
Beve tanto Marco, beve troppo. È in fuga dal dolore ma soprattutto da se stesso. Per vivere si deve anestetizzare, dice. È incapace di “stare” nelle cose, a meno che il tasso alcolico del suo sangue non sia altissimo, e si è allontanato da tutti, amici e fidanzata, spaventati dalla sua voglia di distruggersi.
Anche il padre, testimone di questo lento suicidio, è incapace di gestire tanta sofferenza ma tenta almeno di “esserci”, la madre è mancata da qualche anno e ha lasciato un grande vuoto. Quando dovrà andare a lavorare nella cooperativa di pulizie del Bambin Gesù è convinto che questa esperienza, a contatto con i bambini malati, lo ucciderà.