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Anche a Messina la mobilitazione Cisl contro le morti e gli infortuni sul lavoro, Alibrandi: «Incontriamo i lavoratori in assemblea per spiegare loro il lavoro che la Cisl sta facendo sul tema della sicurezza. Priorità è salvaguardia della vita e della salute delle persone che lavorano. Serve grande investimento sulla prevenzione, formazione e una stretta su sanzioni e repressione».

Anche a Messina giornata di mobilitazione nazionale della Cisl contro le morti e gli infortuni sul lavoro, con assemblee nelle fabbriche, nei cantieri, negli uffici e nei luoghi della produzione e iniziative sui territori. «L’obiettivo – sottolinea il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi – è quello di sottolineare la necessità di imprimere un’accelerata per l’apertura di un tavolo di confronto che porti a soluzioni rapide ed efficaci su un tema da cui dipende il destino morale ed economico del Paese. Incontriamo i lavoratori nelle aziende, con le assemblee, proprio per sottolineare loro il lavoro che la Cisl sta facendo sul tema della sicurezza. La tragedia di Firenze è l’ennesimo evento di una strage che deve finire e che sfregia i più elementari diritti costituzionali. Bisogna fermare la scia di sangue e bisogna farlo ora, ponendo in cima alle priorità la salvaguardia della vita e della salute persone che lavorano».

«Il Governo – aggiunge Alibrandi – riallacci il confronto con il sindacato per costruire insieme alle Associazioni Datoriali una strategia nazionale all’altezza della sfida che abbiamo davanti. Significa più controlli, più ispezioni e più ispettori sul territorio, più risorse e interventi concreti, banche dati incrociate, rating sociale per le imprese, con una patente a punti che premi le realtà virtuose. E poi un grande investimento sulla prevenzione, formazione e una stretta su sanzioni e repressione». «Dobbiamo promuovere la cultura della sicurezza – conclude il segretario della Cisl Messina -, introducendo la materia già nelle scuole dell’obbligo e garantire strumenti di partecipazione più forti, che diano alle rappresentanze dei lavoratori potere e protagonismo nelle scelte delle aziende, in modo da monitorare il rispetto delle norme. Senza sicurezza non c’è dignità del lavoro né possibilità di ripresa».