Epilogo straziante ma alquanto prevedibile, in una vicenda che ha gettato nell’ansia e nel dolore sconvolgendo famiglie, colleghi e le comunità reali e ‘virtuali’, vicine al povero sottoufficiale, ritrovato stamane nell’area della Ngonia del Tono.
Ed è qui che le ricerche si erano intensificate dal pomeriggio di ieri. Purtroppo la forza della speranza, le lacrime e le preghiere non hanno avuto il sopravvento sulla potenza del mare che ha restituito il corpo del 40enne Aurelio Visalli.
Un vero e proprio ‘eroe’, il sottoufficiale della Capitaneria di Porto di Milazzo, gettatosi in acqua insieme ad altri colleghi per salvare la vita di ragazzini incoscienti al largo del mare delle ex Cupole. Le onde forti ed altissime hanno risucchiato l’uomo che è stato ricercato per l’intero pomeriggio con elicotteri della Guardia Costiera, Polizia ed Esercito Militare.
Il ragazzino di 15 anni adesso gli deve la vita, rimasto aggrappato a una boa per un’ora circa, è stato riportato a riva da un’onda e salvato per essere trasferito in ospedale. Il giovane ha accusato ipotermia e aveva addosso contatti i segni delle meduse.
Un quindicenne che al posto di fare silenzio o ringraziare il suo angelo custode che lo ha salvato si è permesso di fare un video è lanciarlo, con contenuti molto discutibili, che alla fine è stato eliminato dai Social.
Andando a stamane, tanta rabbia mista a tristezza e perdita di speranza per tutti, con la comunicazione che il corpo del sottufficiale dopo il ritrovamento è stato trasferito all’Ospedale Fogliani di Milazzo per il riconoscimento.
A ripescare il cadavere è stato l’equipaggio della motovedetta della Capitaneria di porto sulla quale il giovane sottufficiale aveva prestato servizio. Il ritrovamento è avvenuto a nord del punto dove Visalli si era tuffato per effettuare il salvataggio di due ragazzi in difficoltà, ad una cinquantina di metri dalla costa nota come “puntitta”, nella baia del Tono. Nello specchio d’acqua dove si erano intensificate le ricerche aeree, terrestri e marittime, ieri pomeriggio fino a tarda serata. Il corpo dello sfortunato sottufficiale è stato trasportato con la stessa motovedetta fino al porto e da qui trasferito all’obitorio dell’ospedale di Milazzo.
“Esprimo la vicinanza e il cordoglio alla famiglia e alla Guardia costiera del secondo capo Aurelio Visalli, il cui corpo è stato ritrovato in mare. E’ deceduto per salvare la vita a due bagnanti in difficoltà a Milazzo. Ricordiamo lui e tutte le persone che mettono il loro impegno e la loro vita al servizio dei cittadini e delle istituzioni”. Così il ministro della difesa, Lorenzo Guerini, intervenuto a Saluzzo (Cuneo) in occasione delle celebrazioni per i 100 anni dalla nascita del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
“Abbiamo ritenuto doveroso, per rispetto di Aurelio e della sua famiglia, sospendere la visita del ministro Luigi Di Maio che era prevista per oggi a Milazzo”. Lo scrive su Facebook, la senatrice M5s, Barbara Floridia, dopo il ritrovamento del corpo del sottufficiale Aurelio Visalli, morto durante il salvataggio di un quindicenne in mare.
Adesso delle domande su questa società dovremmo pure farle, proponiamo di leggere una riflessione pubblicata stamane sui social sintetizzando la tragedia e che invita a riflettere:
“Ieri mattina un uomo è uscito di casa, ha indossato una divisa e ha preso servizio.
Ieri mattina dei ragazzini (13 e 15 anni) sono usciti di casa e sono andati a fare una bravata.
Loro hanno detto che sono andati a fare le capriole in spiaggia…
Ieri mattina il mare di Ponente era incazzato, nel modo in cui tutti sappiamo riesca ad essere. Le onde alte metri hanno trascinato quei ragazzini a centinaia di metri dalla spiaggia.
Ieri sera quei due ragazzini sono al sicuro nelle loro famiglie, o al massimo in un letto di ospedale, ma non in condizioni così gravi dato che possono scrivere queste schifezze.
Ieri quell’uomo con la divisa è ancora in quelle acque che non perdonano.
Ieri i tanti colleghi di quell’uomo torneranno a casa con la morte negli occhi e nel cuore per non essere riusciti a salvare e a ritrovare Aurelio.
Oggi ha fallito la società.
Oggi ha fallito l’essere umano.
Oggi hanno fallito i genitori.
È vero “ne iabba ne meravighia” ma qualche domanda dobbiamo farcela come società.
È vero ieri mattina hanno fatto una cazzata, ma dovevano solo stare zitti ed avere rispetto.
Il mare non perdona.
Il mare non ha il tasto reset.
Il mare dopo il “game over” non ti fa ricominciare dal livello precedente.
La cazzata fatta ieri non è una storia di Instagram che sparisce dopo 24h”.