“Le nuove disposizioni del Governo nazionale e la dichiarazione di pandemia da parte dell’Oms per il Coronavirus richiedono misure drastiche a tutti i livelli anche in Sicilia: il Csa-Cisal chiede al Governo regionale, all’Anci e a tutti gli enti locali di chiudere immediatamente tutti gli uffici pubblici non essenziali, come musei e impianti sportivi, così da lasciare a casa i dipendenti e limitare al massimo i pericoli di contagio”. Lo dice Giuseppe Badagliacca del Csa-Cisal.
“Non è più il momento delle mezze misure – continua il Csa-Cisal – E’ necessario adottare provvedimenti drastici e coraggiosi, a maggior ragione lì dove non sono state effettuate le sanificazioni e non sono stati acquistati guanti e mascherine: non basta limitare l’accesso al pubblico, bisogna chiudere gli uffici così da lasciare a casa anche i lavoratori. Musei, impianti sportivi e uffici non essenziali vanno chiusi, che senso ha costringere i dipendenti a recarvisi senza che possano svolgere alcuna attività, mettendoli peraltro a rischio? Per i servizi essenziali, invece, bisogna applicare il lavoro agile e lo smart working. Se si vuole fermare la pandemia, questo è il primo e ineludibile passo”.
“Il momento è grave e, dopo le ultime decisioni del governo che non hanno eguali nella storia della nostra Repubblica, il Paese, nei fatti, si è fermato. Accanto alle giuste e necessarie disposizioni finalizzate a difendere la salute dei cittadini e a bloccare l’espandersi del contagio del Covid-19, riteniamo indispensabile che le misure economiche approvate dal Consiglio dei ministri siano finalizzate al pieno sostegno dei lavoratori, delle famiglie, dei pensionati e delle imprese per evitare il tracollo dell’economia. Questo assunto è ancor più necessario nel nostro fragile territorio che rischia di morire definitivamente” lo hanno dichiarato Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Messina.
“In queste ore drammatiche, reputiamo necessario il pieno rispetto del Dpcm dell’11 marzo 2020 poiché qualsiasi ulteriore atto amministrativo locale, oltre che inefficace dal punto di vista giuridico, rischia di creare confusione tra i cittadini e nel mondo del lavoro. In tal senso, reputiamo ineccepibile l’intervento del Viminale finalizzato a ristabilire i termini della questione. Il Sindacato confederale, anche in queste ore, è, come sempre, in prima linea in un’azione unitaria a fianco ai lavoratori e al servizio della collettività” hanno Mastroeni, Alibrandi e Tripodi.