Stamattina al Palacultura, il Vicesindaco e Assessore alla Mobilità Urbana ed Extraurbana Salvatore Mondello, unitamente al dirigente del Dipartimento Servizi Territoriali ed Urbanistici Antonio Cardia e a Guido Francesco Marino della TPS Pro, società di ingegneria che ha redatto il Piano, ha presentato la stesura provvisoria dell’aggiornamento del Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU).
Hanno preso parte all’incontro il presidente della VI Commissione Urbanistica Biagio Bonfiglio ed Elettra Lowenthal della società Mate Engineering.
Al termine, si è svolto un proficuo dibattito con le domande di molti del folto pubblico lì presente, alle quali hanno risposto il Vicesindaco Mondello e l’ing. Marino.
“Quello di oggi – ha sottolineato il Vicesindaco Mondello – è un momento cruciale per tutto il percorso formativo del PGTU perchè quando si tratta di formulare ipotesi di Piano, la partecipazione, a mio avviso, è l’elemento centrale, il cuore della progettazione. Relativamente alle polemiche sono dell’idea che qualsiasi tipo di cambiamento, sia esso più o meno radicale, sia soggetto a critiche a volte costruttive altre volte sterili e fini a se stesse. Ciò che si propone con il Piano del traffico rappresenta sicuramente un cambio epocale in quanto prevede una grande porzione di territorio da destinare alle zone ZTL e la realizzazione di una vasta isola pedonale. Ritengo che dobbiamo essere tutti d’accordo nel pensare che se vogliamo muoverci verso la sostenibilità la via da seguire è questa.
Può più o meno piacere l’ipotesi proposta dall’Amministrazione, ma la strada intrapresa è quella di muoversi in linea con gli indirizzi internazionali. Ringrazio tutti gli intervenuti, la società che ha redatto il Piano, il Dipartimento competente, i tecnici e la cittadinanza tutta. Abbiamo condiviso la metodologia di un percorso per dare una veste nuova alla città. Accogliamo suggerimenti, idee e proposte della città nelle sue varie componenti, tenendo conto dei parametri tecnici. Il Piano non è rigido, ma dinamico e prevede aggiornamenti”.
“Il Piano redatto – ha proseguito Marino – è in linea con l’attuale situazione della città. Sono state proposte nuove aree pedonali sia puntuali, quella portuale, sia lineari a connessione delle due esistenti con la terza proposta. Quindi si tratta di una novità in cui viene data la priorità alla mobilità pedonale, una mobilità lenta, che permette di riappropriarsi della città. È necessario introdurre alcuni cambiamenti affinchè le cose non evolvano naturalmente degradando lo stato attuale. Il commercio è chiaramente messo a dura prova sia dall’e-commerce che dall’apertura di centri commerciali, quindi l’unica risposta è ridefinire i nuovi centri di aggregazione sociale in cui le persone non solo si ritrovino ma possano anche fare acquisti”.
L’aggiornamento del PGTU consta di aree pedonali e zone a traffico limitato, mobilità ciclabile, trasporto pubblico locale, circolazione veicolare, sosta veicolare e proposte avanzate nella fase di partecipazione e l’iter VAS.
L’ultima versione risale al 1997 e fu approvata con Delibera di Consiglio Comunale n. 76/C del 16/12/1998.
Il PGTU costituisce un importante strumento di pianificazione, previsto dall’art. 36 del Codice della strada allo scopo di migliorare le condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, con un’attenzione speciale agli utenti deboli, ovvero pedoni, disabili, ciclisti; al risparmio energetico e alla riduzione degli inquinamenti (acustico e atmosferico); al miglioramento della mobilità pedonale e ciclabile mediante l’incremento di aree pedonali, di zone a traffico limitato, di zone a velocità ridotta (c.d. zone 20 e zone 30) e di percorsi pedonali e ciclabili continui e protetti.
È poi finalizzato all’incremento del trasporto pubblico collettivo e della fruibilità/salvaguardia delle bellezze paesaggistiche e naturalistiche presenti nel territorio comunale. Conclusa questa fase, l’amministrazione invita a presentare eventuali controdeduzioni entro 60 giorni e non oltre, al fine di procedere in tempi rapidi alla redazione complessiva del documento.
Livia Di Vona