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La II edizione dell’evento formativo “AKI e SEPSI”, presieduto dal Dr. Paolo Monardo in qualità di responsabile scientifico, è stato introdotto dai saluti del Direttore Generale Catena Di Blasi, soddisfatta per il lavoro svolto dal personale dell’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi da lui diretta e per la importante e qualificata presenza alle due giornate di studio ed approfondimento multidisciplinare.

Le giornate di approfondimento e discussione sono state precedute da una ACADEMY teorico-pratica, unico evento organizzato nel sud Italia, con l’intento di coinvolgere nefrologi, rianimatori ed infermieri che svolgono la loro attività in ambienti intensivi. La partecipazione, a numero chiuso, ha consentito di affinare le tecniche e di effettuare simulazioni di casi clinici. Durante le giornate di studio sono stati affrontati molti aspetti legati all’ AKI ed alla Sepsi con il coinvolgimento di molti specialisti e di tutti gli stakeholders, nella speranza di lanciare una nuova metodologia di lavoro sempre più in team.

L’insufficienza renale acuta (AKI) rappresenta una delle condizioni che determina elevata mortalità dei pazienti in area critica, specie se associata a sepsi o a patologie multiorgano.
Nonostante i numerosi progressi in campo diagnostico e terapeutico e le numerose evidenze scientifiche disponibili, molti sono ancora i punti da definire e da discutere, come il corretto timing di inizio della terapia extracorporea, quale fra le diverse tecniche disponibili e quale filtro utilizzare, cercando di personalizzare il più possibile la terapia dialitica e le altre terapie associate. Le nuove cartucce adsorbenti, che vengono utilizzate presso l’UO di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda Papardo e che riveste in questo un ruolo di condivisa leadership nazionale, stanno guadagnando sempre più spazio nelle ICU anche per le numerose evidenze scientifiche disponibili, cui il gruppo nefrologico dell’AO Papardo ha contribuito negli ultimi anni.

Opinion leaders nazionali hanno affrontato temi riguardanti l’utilizzo dei biomarkers per la diagnosi precoce di AKI e Sepsi, nuove frontiere diagnostiche e terapeutiche, l’utilizzo del citrato come anticoagulante in terapia intensiva. Inoltre una sessione è stata dedicata alla terapia antibiotica ed all’utilizzo degli antibiotici in corso di trattamenti di dialisi.

Il dr Monardo ha portato i risultati di esperienze condotte presso l’AO Papardo, e soprattutto portando una organizzazione multidisciplinare che ha consentito, negli anni, di raccogliere gli ottimi risultati comunicati.
Infatti, non si può prescindere da un colloquio ed un lavoro in multidisciplinarietà, pur nel rispetto delle competenze e conoscenze afferenti ad ogni disciplina. La presenza di uno stato settico peggiora notevolmente la prognosi dell’AKI e rende indispensabile la collaborazione tra nefrologo, infettivologo, rianimatore, intensivista e cardiochirurgo.