Condividi:
Forse è la volta buona: dopo l’avvicinamento dell’on. Cateno De Luca alle posizioni del presidente della regione, Renato Schifani, diventa ipotizzabile l’approvazione del disegno di legge sul terzo mandato dei sindaci, presentato all’Assemblea Regionale Siciliana, da Sud Chiama Nord.
La questione, che investe anche altre cariche elettive a livello nazionale, riveste un’importanza notevole, in quanto impatta sul diritto di voto, regolato da norme ordinarie.
Ora, se l’intento del legislatore, quando ha previsto i suddetti limiti alla candidabilità, sia stato quello di correggere eventuali storture – voto di scambio? -, si potrebbe dire che si è intervenuti sull’effetto, piuttosto che sulla causa, come sarebbe stato più opportuno, per lasciare massima libertà di scelta agli elettori, che già, per le elezioni politiche, non possono esprimere la preferenza sui candidati, con la conseguente obiettiva perdita di valutazione del loro operato.
Penalizzando, tra l’altro, i primi cittadini che amministrano bene e, indirettamente, il territorio, al quale viene sottratta la continuazione nei risultati raggiunti.
Il disegno di legge del gruppo parlamentare di Sud Chiama Nord all’ARS, presieduto proprio da De Luca, non soddisfa i citati principi, ma, quantomeno,  attraverso il recepimento delle disposizioni dell’articolo 51 del Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs. 267/2000), dà la possibilità del terzo mandato per i sindaci siciliani dei comuni non molto grandi.
Il coordinatore regionale di Sud Chiama Nord, Danilo Lo Giudice, fa infatti sapere che il testo normativo presentato all’ARS per l’approvazione prevede che nei comuni con popolazione tra 5 mila e 15 mila abitanti il limite massimo sia di tre mandati consecutivi, mentre in quelli con meno di 5.000 abitanti non si applichino limitazioni, che rimangono invece per i comuni più popolosi.
Non resta che attendere per vedere se il presidente dell’Assemblea, Gaetano Galvagno (FdI), calendarizzerà il disegno di legge e se questo verrà approvato in tempo utile per le prossime elezioni amministrative.