Condividi:

Nella mattinata di ieri il movimento “#siamotutticodicerosso”, aveva rilanciato la pacifica protesta sulla status quo della sanità sul territorio tirrenico. Così ieri notte, davanti ai presidi sanitari e in altre parti di Barcellona PG e Milazzo, erano stati affissi manifesti provocatori, con su scritto: “Cambiano gli assessori e i direttori sanitari, ma il pronto soccorso di Barcellona Pozzo di Gotto resta chiuso. Pensa a saluti, ma seriamente”. “Terminato il tempo delle passerelle, degli annunci e delle promesse di inizio mandato, occorre tornare a fare i conti con la realtà: l’A.S.P. di Messina non è in grado di riaprire il pronto soccorso di Barcellona Pozzo di Gotto. E l’idea, più che discutibile, di riaprirlo per sole 12 ore al giorno, con i medici concessi dall’ospedale Papardo, era un flop annunciato.”

Ma arriva la dura e forte denuncia dell’associazione ‘APS Aria Nuova’ dopo aver visto strappati i manifesti che il movimento #siamotuttiincodicerosso aveva affisso ieri notte in diversi siti della città: “è un fatto gravissimo a cui si aggiunge la reazione scomposta di certi rappresentanti delle istituzioni, infastiditi dalle affissioni”, spiega in una nota la presidente Carmen Bruno.

“Dopo aver privato i cittadini del Pronto soccorso e quindi di un servizio essenziale; dopo aver calpestato più volte l’intelligenza di tutti con vane promesse e rassicurazioni “a stampo”, adesso si vuole anche imbavagliare la legittima protesta di cittadini liberi e mortificati nei loro diritti costituzionalmente garantiti”.